Regioni e Cgil contro la legge di stabilità: "E' depressiva"

Politica
Il segretario della Cgil Susanna Camusso e il governatore dell'Emilia Vasco Errani

Il governatore dell'Emilia Errani: "Così viene compromessa la possibilità di erogare servizi" (video). Critiche anche dal sindacato, che lancia anche l'allarme dei dipendenti statali: "In 5 anni buste paga più leggere di 6mila euro"

Le regioni contestano i nuovi tagli previsti dalla Legge di stabilità e dicono che le ultime manovre compromettono la possibilità di erogare servizi. "Abbiamo una fortissima preoccupazione. Su sanità, istruzione e servizi sociali insistono manovre che compromettono la possibilità di erogare servizi", dice il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani (video).
La legge di stabilità (ecco cosa prevede) varata dal Consiglio dei ministri aumenta i tagli alle Regioni a statuto ordinario di 1 miliardo sia nel 2013 sia nel 2014. Le Regioni a statuto speciale dovranno rinunciare ad altri 500 milioni l'anno. In più, la dotazione del fondo sanitario si ridurrà di altri 1,5 miliardi dal prossimo anno.

Cgil: "Manovra depressiva" - E mentre Bersani (Pd) dice che la legge di stabilità va aggiustata, critiche sulla manovra arrivano anche dalla Cgil. "Per come è fatta anche l'ultima manovra bisogna smetterla di parlare di alternanza tra governo tecnico e politico. Il governo tecnico si sta muovendo per condizionare in termini politici il futuro governo. E comunque la sospensione della democrazia è durata fin troppo, bisogna restituire la parola ai cittadini", spiega il leader Cgil Susanna Camusso, lasciando la riunione tra i partiti del centrosinistra e i movimenti, chiude a ipotesi di un Monti-bis.
Poco prima Camusso aveva parlato di una  "una manovra depressiva che aumenterà il costo della vita per gli incapienti".
"Con l'Iva gli incapienti, che sono il 20% degli italiani, avranno un secco aumento del costo della vita", ha detto la Camusso su twitter riferendosi alla decisione dell'esecutivo di aumentare di un punto percentuale (rispetto ai 2 previsti dal governo Berlusconi) l'Iva dall'estate 2013 (dal 10 all'11% e dal 21 al 22%). Il governo aveva detto di lavorare per tentare di evitare l'aumento ma alla fine ha preferito aumentare di un punto limando l'Irpef per i redditi bassi.
"L'aumento dell'Iva sarà scaricato tutto sul futuro governo e solo parzialmente compensato dal taglio dell'Irpef", ha aggiunto la Camusso.

Statali, "in 5 anni persi 6mila euro" - Intanto la stessa Cgil lancia un allarme sui dipendenti pubblici. Con il blocco dei contratti e lo stop all'indennità di vacanza contrattuale perderanno nel complesso tra il 2010 e il 2014 oltre 6.000 euro. Secondo la Fp-Cgil, a fine 2014, a causa del blocco del recupero dell'inflazione, si perderanno 240 euro al mese di potere d'acquisto. Negli anni la perdita cumulata in termini di calo del potere d'acquisto delle retribuzioni - spiega il numero uno della Fp-Cgil Rossana Dettori - è in media superiore ai 6.000 euro per i lavoratori dei ministeri e superiore agli 8.000 per i lavoratori degli enti pubblici non economici".
In pratica i dipendenti pubblici hanno i contratti scaduti a fine 2009 (l'indennità di vacanza contrattuale è stata erogata solo per il 2010) e con la legge di stabilità non solo viene confermato il blocco delle retribuzioni fino a fine 2014 previsto dal precedente Governo ma anche lo stop all'indennità di vacanza contrattuale (il 50% del tasso di inflazione Ipca) per il 2013-14 e il mancato recupero per quello maturato nel 2011 e 2012.
"Alla fine del 2014 - avverte Dettori - mancheranno all'appello almeno 10 punti di potere d'acquisto. In pratica si perderanno alla fine del periodo circa 240 euro lordi in busta paga".

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