Settimana decisiva per il governo. Per Repubblica Confindustria si starebbe preparando a chiedere 1 miliardo per sostenere gli investimenti in innovazione e ricerca. Il ministro del Welfare al Corriere: "Taglio del cuneo a chi coinvolge i lavoratori"
Primo giro d'orizzonte sulle misure per la crescita, tavolo con le parti sociali, definizione del "cronoprogramma" per dare attuazione certa alle riforme varate. Comincia l'autunno "caldo" per il governo Monti, impegnato in un'agenda che vuole spazzare via le accuse di immobilismo piovute da più parti, dimostrando che la spinta propulsiva non si è esaurita. L'appuntamento centrale è fissato per il 5 settembre, quando al Consiglio dei ministri ci sarà un primo giro di tavolo sul decreto bis per lo Sviluppo, a cui lavorano i tecnici del ministero di Corrado Passera: si tratta di misure attese da tempo, sulle quali però si è registrato un certo rallentamento.
E nel cdm di mercoledì, secondo quanto si apprende, saranno consegnate ai ministri le schede del cronoprogramma, vale a dire le date previste per i decreti di attuazione delle decisioni già prese. Particolarmente coinvolto è il ministero del Lavoro, la cui riforma prevede due tasselli importanti che devono ancora essere organizzati, le politiche attive da avviare di concerto con le regioni e l'attivazione del monitoraggio della riforma, che sarà avviata sul modello tedesco.
"Oltre a pensare a forme sperimentali di decontribuzione per le imprese che abbiano un record positivo di utilizzo della manodopera, bisogna che le parti sociali cerchino di migliorare la loro collaborazione", spiega Elsa Fornero in un'intervista al Corriere della Sera. A proposito dell'estensione degli sgravi alle start up, il ministro del Welfare precisa: "Prima di tutto vanno definite quali sono queste aziende innovative. E poi lo voglio dire a chiare lettere: è necessario favorire queste start up ma anche fare in modo che le norme del lavoro che si adatteranno a queste aziende innovative siano assolutamente coerenti con la riforma". Il ministro difende poi la riforma nel suo intento di contrastare il lavoro precario: "la produttività - dice - non può nascere da contratti 'mordi e fuggi"', nel senso che "un lavoratore che sia sempre preoccupato di quello che farà tra due o tre mesi, allo scadere del contratto che ha oggi in corso, non può dedicarsi bene al suo lavoro. Questo recupero di una qualche stabilizzazione nei contratti di lavoro è funzionale al discorso della produttività".
Decisivo, mercoledì 5, sarà anche l'incontro tra governo e parti sociali. Confindustria, secondo Repubblica, si starebbe preparando a chiedere "un miliardo di euro per sostenere gli investimenti in innovazione e ricerca attraverso il credito di imposta" (guarda nel video in alto la rassegna stampa).
E nel cdm di mercoledì, secondo quanto si apprende, saranno consegnate ai ministri le schede del cronoprogramma, vale a dire le date previste per i decreti di attuazione delle decisioni già prese. Particolarmente coinvolto è il ministero del Lavoro, la cui riforma prevede due tasselli importanti che devono ancora essere organizzati, le politiche attive da avviare di concerto con le regioni e l'attivazione del monitoraggio della riforma, che sarà avviata sul modello tedesco.
"Oltre a pensare a forme sperimentali di decontribuzione per le imprese che abbiano un record positivo di utilizzo della manodopera, bisogna che le parti sociali cerchino di migliorare la loro collaborazione", spiega Elsa Fornero in un'intervista al Corriere della Sera. A proposito dell'estensione degli sgravi alle start up, il ministro del Welfare precisa: "Prima di tutto vanno definite quali sono queste aziende innovative. E poi lo voglio dire a chiare lettere: è necessario favorire queste start up ma anche fare in modo che le norme del lavoro che si adatteranno a queste aziende innovative siano assolutamente coerenti con la riforma". Il ministro difende poi la riforma nel suo intento di contrastare il lavoro precario: "la produttività - dice - non può nascere da contratti 'mordi e fuggi"', nel senso che "un lavoratore che sia sempre preoccupato di quello che farà tra due o tre mesi, allo scadere del contratto che ha oggi in corso, non può dedicarsi bene al suo lavoro. Questo recupero di una qualche stabilizzazione nei contratti di lavoro è funzionale al discorso della produttività".
Decisivo, mercoledì 5, sarà anche l'incontro tra governo e parti sociali. Confindustria, secondo Repubblica, si starebbe preparando a chiedere "un miliardo di euro per sostenere gli investimenti in innovazione e ricerca attraverso il credito di imposta" (guarda nel video in alto la rassegna stampa).