Riforma elettorale, La Russa: “Non si può escludere la Lega”

Politica

Il coordinatore del Pdl a SkyTG24: “Nulla di antidemocratico in una maggioranza tra noi e loro”. E sulla nuova legge: “Nessuno tema o speri che rimanga il porcellum, per questo presenteremo un testo che il Parlamento dovrà discutere”. INTERVISTA

Ignazio La Russa riapre la porte all’ex alleato, facendo capire che la Lega deve essere coinvolta nella riforma della legge elettorale. "Non speri la sinistra di fare quello che fece negli anni Settanta, una sorta di arco costituzionale per escludere la Lega in un tema che deve coinvolgere maggioranza e opposizione", ha detto il coordinatore del Pdl a Sky Tg24. "La Lega non si può escludere, ci sta che noi si faccia maggioranza aggiungendo la Lega", ha insistito, "e se la sinistra ponesse dei veti, in linea di principio non c'è nulla di antidemocratico nel formare una maggioranza sulle riforme tra noi e chi ci sta, Lega per prima o compresa". 

Ignazio La Russa ha rivendicato la correttezza del Popolo della libertà, di fronte alla critiche del Pd, nella decisione di andare avanti con un testo sulla legge elettorale anche senza l'intesa di tutta la maggioranza.
E ha assicurato che il testo è aperto alla condivisione del Pd. "Seguendo un'indicazione di fatto venuta dal Presidente della Repubblica, si presenta un disegno di legge, si va avanti e si lascia decidere al parlamento, se nel frattempo non avremo trovato un'intesa" sui punti ancora aperti, ha spiegato il coordinatore del Pdl. "C'era il rischio, e forse c'è ancora, che qualcuno insinuasse nell'opinione pubblica il convincimento che si trattasse di una manfrina", ha sottolineato. "Per questo abbiamo voluto presentare, e io ho insistito molto al riguardo, un testo al Senato - ha proseguito - lo faremo nei prossimi giorni. Così vogliamo dire che i lavori cominciano; nessuno tema o speri che rimanga il porcellum".

Si tratta, ha chiarito, di "un testo aperto a un'eventuale condivisione del Partito democratico". La proposta "contiene tutti i punti su cui siamo d'accordo e le nostre soluzioni sui due soli punti su cui non siamo d'accordo: noi siamo per le preferenze e loro per i collegi, noi riteniamo che il premio vada dato al partito che vince, loro alla coalizione. Siccome non si è riusciti a dirimere queste diversità, si presenta un testo". "Il nostro è un percorso indirizzato a evitare che qualcuno faccia il furbo", ha insistito, "il lavoro comincia e sarà il Parlamento a decidere". 

Berlusconi? "Non è interessato al Quirinale" e "non ci ha mai detto che aspira al ruolo di Presidente della Repubblica", assicura poi La Russa, aggiungendo che, certo, "ha gli stessi diritti di chiunque altro ad aspirare a qualunque ruolo".
Quanto alla sua possibile ricandidatura La Russa ha spiegato che "è un modo per rivendicare quanto di buono è stato fatto in questi anni. Tutti hanno visto che l'aumento dello spread non dipendeva dal governo Berlusconi, quindi la sua candidatura è la rivendicazione delle cose buone fatte".

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