Maroni: “Bossi non ha alcun potere, solo un ruolo affettivo”

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Il neosegretario del Carroccio, in un’intervista a Sette, smentisce che il Senatùr abbia ancora un posto di comando all’interno del partito. E sui cattivi risultati della Lega alle amministrative: “Colpa degli scandali, non dell’alleanza con Berlusconi”

"La presidenza di Bossi è un ruolo affettivo. Non ha nessun potere. E' il riconoscimento concesso alla sua storia personale". Lo dice il neoeletto segretario della Lega Roberto Maroni in un'intervista su Sette, in edicola giovedì 19 luglio, anticipata dalle agenzie di stampa. L'ex ministro dell'Interno smentisce dunque che il Senatùr abbia ancora potere di comando e decisionale: "Non è cosi"', dice. "Ho detto chiaramente ai delegati del congresso: Se mi eleggete sappiate che voglio pieni poteri. Sulla linea politica e sulla gestione del partito’. Mi hanno eletto", chiosa l'ex ministro dell'Interno.

Maroni è convinto che i cattivi risultati della Lega alle ultime amministrative, siano dovuti più agli scandali del partito che all'appoggio decennale a Berlusconi. "I nostri militanti sanno che se per raggiungere il federalismo ti allei con qualcuno, qualche concessione la devi fare - spiega Maroni - Dopodiché' fino alla vicenda dei soldi investiti da Belsito in Tanzania non abbiamo avuto problemi".

Nell’intervista al settimanale Sette, il neo segretario del Carroccio lancia il modello friulano per la riforma della legge elettorale. Per la Lega Nord la soluzione migliore è "la legge friulana: proporzionale, con una sola preferenza e il premio di maggioranza". Poi, critica la scelta del premier Mario Monti di andare in Ucraina per sostenere gli Azzurri agli Europei di calcio 2012. "Una volta lì si sarebbe dovuto togliere la giacca e avrebbe dovuto mostrare una maglietta con su scritto 'Tymoshenko libera. Io lo avrei fatto' ".

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