Dopo il vertice del Pdl a Palazzo Grazioli Fabrizio Cicchitto conferma l'intenzione del Cavaliere a presentarsi come premier. Galan: "Sto godendo tantissimo". Critico Alemanno: "Avrei preferito la candidatura di Alfano"
"Sì". E' affermativa la risposta di Fabrizio Cicchitto ai giornalisti che gli chiedono se nel Pdl sono tutti d'accordo sulla ricandidatura a premier di Silvio Berlusconi. Il capogruppo del Pdl alla Camera lo dice mentre esce da Palazzo Grazioli dove si è svolto un vertice del partito. I temi sul tavolo: la riforma elettorale, il rilancio del partito e, appunto, "l'appoggio al presidente Berlusconi". L'ufficializzazione della candidatura di Berlusconi è rimandata a data da destinarsi ma ormai sembrano ben pochi i dubbi rimasti su una sua ridiscesa in campo. E con il suo ritorno rischiano di finire in soffitta anche le primarie del Pdl. "Nel momento in cui c'è Berlusconi - dice infatti il capogruppo del Pdl - non si pone il problema delle primarie."
Le ironie del Pd - Una svolta che non ha mancato si sollevare qualche sarcasmo nella parte avversa. Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, ha infatti commentato: "E' evidente che nel PDL si è sviluppata in questi mesi una 'approfondita discussione', molto sofferta, che ha prodotto maggiore democrazia interna, partecipazione, nuove leadership che si sviluppano sul territorio e primarie. E oggi Cicchitto ci ha annunciato il risultato di questo faticoso processo."
I formattatori: "Per le primarie c'è un document firmato" - Ma malumori si sono sollevato anche tra i Formattatori del Pdl, la corrente di giovani del partito che aveva spinto per un maggior coinvolgimento della base nelle decisioni del partito. In un documento lamentano che "le primarie sono state approvate dall'ufficio di presidenza appositamente convocato lo scorso 8 giugno ed il cui documento finale è stato sottoscritto da tutti i dirigenti di partito presenti all'incontro. Cosa dicono i big del partito a proposito di questa inversione di tendenza? Hanno già smacchiato la loro firma dal documento?".
Alemanno: "Avrei preferito Alfano" - Dubbioso a riguardo sembra anche Gianni Alemanno, che ammette che arebbe preferito "una candidatura di rinnovamento e pensavo che la candidatura di Alfano, peraltro indicata da Berlusconi, fosse quella giusta". Il sindaco di Roma osserva poi come "alcuni sondaggi dicono che con Berlusconi avremmo qualche punto in più, ma dobbiamo fare una verifica attenta in termini di sondaggi e di primarie e vedere se la sua candidatura sia la più trainante, senza una scelta calata dall'alto". Alfano, per il sindaco di Roma "è una persona politica che viene dalla gavetta, che ha militato in politica da giovane e ha fatto il ministro: io non sono convinto che il discorso sia tramontato definitivamente. Penso che ci voglia un confronto serio, e che anche per Berlusconi sia opportuna una candidatura meditata e non bruciare persone e nomi che possono essere importanti per il centrodestra".
Galan: "Godo tantissimo" - Ma all'interno del Pdl non mancano neanche gli entusiasti della svolta. E' il caso dell'ex governatore del Veneto Giancarlo Galan che senza mezze misure afferma come "Berlusconi in campo mi fa godere. Sto godendo molto di più di un orgasmo, questo godimento dura di più". E aggiunge "chi tra i nostri aveva già impostato la sua vita, la carriera e le speranze sul fatto che non ci fosse più Berlusconi se la sono presa in quel posto. Spero che molti di questi vengano lasciati a casa". Ma il ritorno in campo di Berlusconi non sembra placare le tensioni interne al partito, visto che poi Galan aggiunge che "questa volta si circonderà di più liberali e meno di ex missini o ex socialisti statalisti. La rivoluzione liberale mica la puoi fare con Tremonti, Gasparri e La Russa".
Berlusconi: "Non faccio epurazioni" - Per ora però sembra che nel corso del vertice Berlusconi abbia escluso epurazioni. Anzi, ai vertici del partito riuniti a palazzo Grazioli, il Cavaliere assicura di non avere nessun dente avvelenato, non ci saranno 'epurazioni' o messe al bando. E allo stato maggiore che chiede gioco di squadra e candidature non imposte dall'alto ma condivise e ponderate sulla base del merito e dei voti effettivi, l'ex premier garantisce che tutto sarà deciso di comune accordo, purché sia lasciato spazio anche a volti nuovi radicati sul territorio. E di fronte allo 'sbandamento' di alcuni pidiellini, Berlusconi mostra tutta la sua comprensione e disponibilità: la mia candidatura non è contro nessuno, volete che faccia un comunicato? Avrebbe chiesto, tra il serio e il faceto.
Campagna elettorale contro l'Europa - Il Cavaliere si sente già in campagna elettorale. Una campagna che Berlusconi intende incentrare tutta sulla situazione economica e le ricette per far tornare a crescere l'Italia, ma senza attaccare Monti e il governo dei tecnici. Semmai, la colpa è dell'Europa e delle sue mancanze, che vanno corrette. Nei colloqui privati, tuttavia, l'ex premier avrebbe spiegato che a spingerlo a tornare in campo c'e' anche l'intenzione di riformare una volta per tutte la giustizia. Quanto alle prossime mosse, dovrebbe svolgersi una riunione dell'ufficio di presidenza giovedì prossimo, 19 luglio, dove potrebbe essere ufficializzato il nuovo percorso (ma probabilmente non la candidatura del Cavaliere) che non prevede piu' le primarie.
Le ironie del Pd - Una svolta che non ha mancato si sollevare qualche sarcasmo nella parte avversa. Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, ha infatti commentato: "E' evidente che nel PDL si è sviluppata in questi mesi una 'approfondita discussione', molto sofferta, che ha prodotto maggiore democrazia interna, partecipazione, nuove leadership che si sviluppano sul territorio e primarie. E oggi Cicchitto ci ha annunciato il risultato di questo faticoso processo."
I formattatori: "Per le primarie c'è un document firmato" - Ma malumori si sono sollevato anche tra i Formattatori del Pdl, la corrente di giovani del partito che aveva spinto per un maggior coinvolgimento della base nelle decisioni del partito. In un documento lamentano che "le primarie sono state approvate dall'ufficio di presidenza appositamente convocato lo scorso 8 giugno ed il cui documento finale è stato sottoscritto da tutti i dirigenti di partito presenti all'incontro. Cosa dicono i big del partito a proposito di questa inversione di tendenza? Hanno già smacchiato la loro firma dal documento?".
Alemanno: "Avrei preferito Alfano" - Dubbioso a riguardo sembra anche Gianni Alemanno, che ammette che arebbe preferito "una candidatura di rinnovamento e pensavo che la candidatura di Alfano, peraltro indicata da Berlusconi, fosse quella giusta". Il sindaco di Roma osserva poi come "alcuni sondaggi dicono che con Berlusconi avremmo qualche punto in più, ma dobbiamo fare una verifica attenta in termini di sondaggi e di primarie e vedere se la sua candidatura sia la più trainante, senza una scelta calata dall'alto". Alfano, per il sindaco di Roma "è una persona politica che viene dalla gavetta, che ha militato in politica da giovane e ha fatto il ministro: io non sono convinto che il discorso sia tramontato definitivamente. Penso che ci voglia un confronto serio, e che anche per Berlusconi sia opportuna una candidatura meditata e non bruciare persone e nomi che possono essere importanti per il centrodestra".
Galan: "Godo tantissimo" - Ma all'interno del Pdl non mancano neanche gli entusiasti della svolta. E' il caso dell'ex governatore del Veneto Giancarlo Galan che senza mezze misure afferma come "Berlusconi in campo mi fa godere. Sto godendo molto di più di un orgasmo, questo godimento dura di più". E aggiunge "chi tra i nostri aveva già impostato la sua vita, la carriera e le speranze sul fatto che non ci fosse più Berlusconi se la sono presa in quel posto. Spero che molti di questi vengano lasciati a casa". Ma il ritorno in campo di Berlusconi non sembra placare le tensioni interne al partito, visto che poi Galan aggiunge che "questa volta si circonderà di più liberali e meno di ex missini o ex socialisti statalisti. La rivoluzione liberale mica la puoi fare con Tremonti, Gasparri e La Russa".
Berlusconi: "Non faccio epurazioni" - Per ora però sembra che nel corso del vertice Berlusconi abbia escluso epurazioni. Anzi, ai vertici del partito riuniti a palazzo Grazioli, il Cavaliere assicura di non avere nessun dente avvelenato, non ci saranno 'epurazioni' o messe al bando. E allo stato maggiore che chiede gioco di squadra e candidature non imposte dall'alto ma condivise e ponderate sulla base del merito e dei voti effettivi, l'ex premier garantisce che tutto sarà deciso di comune accordo, purché sia lasciato spazio anche a volti nuovi radicati sul territorio. E di fronte allo 'sbandamento' di alcuni pidiellini, Berlusconi mostra tutta la sua comprensione e disponibilità: la mia candidatura non è contro nessuno, volete che faccia un comunicato? Avrebbe chiesto, tra il serio e il faceto.
Campagna elettorale contro l'Europa - Il Cavaliere si sente già in campagna elettorale. Una campagna che Berlusconi intende incentrare tutta sulla situazione economica e le ricette per far tornare a crescere l'Italia, ma senza attaccare Monti e il governo dei tecnici. Semmai, la colpa è dell'Europa e delle sue mancanze, che vanno corrette. Nei colloqui privati, tuttavia, l'ex premier avrebbe spiegato che a spingerlo a tornare in campo c'e' anche l'intenzione di riformare una volta per tutte la giustizia. Quanto alle prossime mosse, dovrebbe svolgersi una riunione dell'ufficio di presidenza giovedì prossimo, 19 luglio, dove potrebbe essere ufficializzato il nuovo percorso (ma probabilmente non la candidatura del Cavaliere) che non prevede piu' le primarie.