Napolitano: “Il terrorismo non tornerà”

Politica
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, depone una corona d'alloro in via Caetani, a Roma, in occasione del 34/o anniversario della morte di Aldo Moro, 9 maggio 2012

Il presidente della Repubblica interviene in occasione del Giorno della memoria delle vittime. “C’è ancora molto da fare per ricostruire la verità storica, ma lo Stato non si fa intimidire”. E avverte: “Le tensioni sociali non giustificano la violenze”

La tragedia del terrorismo "non si ripeterà, nemmeno in forme di bieca e micidiale farsa" e anche dopo l'attacco al dirigente dell'Ansaldo, "la vigilanza sarà categorica" e "quanti fossero tentati di mettersi su quella strada sono dei perdenti e non si illudano di intimidire lo Stato".
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano interviene così al Quirinale in occasione del Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo. "Non ci sono ragioni di dissenso politico e tensione sociale che possano giustificare ribellismi, illegalismi, forme di ricorso alla forza destinate a sfociare in atti di terrorismo", ha sottolineato il capo dello Stato. Napolitano ricorda poi Aldo Moro, rivolge un pensiero ai famigliari delle vittime della strage di piazza Fontana e a quelli di piazza della Loggia. “C’è ancora molto da fare per ricostruire la verità storica” dice, “ma lo Stato non si fa intimidire”.

L’Italia ha sconfitto il terrorismo - "Non brancoliamo nel buio di un'Italia dei misteri", certo ci sono ancora verità da svelare, ma siamo in un'Italia che si è liberata, "ha sconfitto il terrorismo" ed ha individuato e "sanzionato" centinaia di persone.
Certamente, ha aggiunto Napolitano, resta "il tormento di una giustizia incompiuta" rispetto alle tante stragi ed azioni del terrorismo ma bisogna mettere in luce quello che di "inconfutabile è emerso dalle carte processuali e dalle sentenze" e cioè una "matrice di estrema destra neofascista di quelle azioni criminali" e "l'attività depistatoria svolta da una parte degli apparati dello Stato". Si è dunque conseguita una verità storica con il “contributo anche delle inchieste parlamentari e delle ricerche portate avanti dalle famiglie e dalle associazioni delle vittime, da tanta parte della società civile".


Difendere i diritti della Costituzione - Occorre però "porre un argine insuperabile a ogni rigurgito di violenza e finanche di violenza armata”. Per erigere un muro contro la violenza in ogni sua forma è indispensabile, ha aggiunto il capo dello Stato, "diffondere, anzi condividere consapevolezza storica, sensibilità civica, volontà di partecipazione a tutela dei principi e dei diritti costituzionali, da qualunque parte vengano insidiati".

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