Bonanni chiede un confronto sulla previdenza, Monti convoca le parti sociali per domenica mattina. Passera avverte: "Rischio recessione, puntiamo a mettere insieme provvedimenti che sappiano suddividere sacrifici e benefici". VIDEO
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Lo spettro della recessione, le misure che il governo si appresta ad assumere, la preoccupazione di partiti e sindacati. Non può che concentrarsi sui temi economici il dibattito politico, con l'allarme circa un rallentamento dell'economia arrivato dal presidente della Bce, Mario Draghi, che sottolinea il bisogno, nell'Eurozona, di un nuovo patto di bilancio che la porti verso l'unione fiscale. E quasi in contemporanea il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, intervenendo agli Stati Generali di Confcommercio e Imprese per l’Italia, ha parlato di rischio recessione, spiegando che le ragioni sono esterne: "Siamo in un momento molto difficile. Stiamo rischiando sicuramente di rientrare in recessione".
Passera: "In arrivo sacrifici e benefici" - Senza entrare nei dettagli, Passera ha detto che il governo punta a "mettere insieme provvedimenti che sappiano suddividere sacrifici e benefici". E ha sottolineato che il metodo utilizzato sarà quello "dell'ascolto e del confronto". Tra le priorità anche il problema lavoro: "Il disagio occupazionale è più ampio di quanto le statistiche mostrino" ha detto Passera, ricordando "l'enorme quantità di sottoccupati" che insieme alle loro famiglie rivestono una "quota rilevantissima della società italiana". Poi, parlando dell’incontro avuto il 30 novembre con banche, imprese, assicurazioni e cooperative, ha detto: “Li ho ascoltati, sono nella fase dell’ascolto”.
Bersani: "Governo non sia sordo a idee del Pd" - Conferma il sostegno al governo il Partito democratico, ma si augura che l'esecutivo non sia sordo alle sue idee. Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, in un video su YouDem, afferma: "Noi siamo pronti a sostenere questo governo anche se non farà il 100% di quello che faremmo noi e credo che questo debba essere condiviso da tutti". Per questo Bersani afferma di non aver "apprezzato certe affermazioni, certi condizionamenti che sono venuti dalla destra". "Non si tratta di porre condizioni - sottolinea il leader Pd - ma di dire le proprie idee. Noi le abbiamo, le abbiamo presentate e le presenteremo e ci aspettiamo che a queste idee non si rimanga sordi e disattenti".
"Conosciamo bene i problemi e le emergenze del Paese, sono due anni che diciamo che il Paese sarebbe finito nei guai. E' il momento dello sforzo collettivo e della responsabilità, noi chiediamo una cosa: l'equità, chi ha di più deve dare di più”.
Bonanni: "Confronto sulle pensioni" - Tra i nodi al centro del dibattito, quello delle pensioni. "E' molto grave che non ci sia alcun confronto", perché il confronto "serve a trovare soluzioni eque" ha detto il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, intervenendo a La telefonata di Maurizio Belpietro. Bonanni ha rivolto "un appello" a Monti: il premier, ha detto, "farebbe bene a convocare le parti sociali e non si faccia convincere da chi non ci vuole convocare". E il presidente del Consiglio Mario Monti a raccolto l'invito e ha reso noto in serata di aver convocato per la mattina di domenica 4 dicembre le parti sociali e i rappresentanti degli enti locali, al fine di illustrare le linee guida degli interventi che
verranno adottati dal Consiglio dei ministri lunedi' 5 dicembre.
Fornero: "Sistema contributivo per tutti i lavoratori" -Conciliante era stata anche la risposta del ministro del Lavoro Elsa Fornero: "La disponibilità a dialogare da parte mia e da parte del presidente del Consiglio mi sembra ci sia tutta" ha detto, assicurando anche che lavorerà per l'introduzione del "reddito minimo garantito". La Fornero fa anche sapere che la riforma delle pensioni che il governo sta mettendo a punto in vista del Consiglio dei ministri di lunedì 5 dicembre prevede l'introduzione del sistema contributivo pro rata per tutti i lavoratori: "Ci sarà l'anticipo del metodo contributivo pro rata per tutti che poi andrà a regime progressivamente" ha spiegato. Allo studio anche un anticipo rispetto alla data del 2026 fissata dal governo Berlusconi per l'innalzamento a 65 anni dell'età di pensionamento delle donne impiegate nel settore privato.
Pareggio di bilancio, la soddisfazione di Monti - Intanto Mario Monti, in una nota diffusa da Palazzo Chigi, ha espresso soddisfazione per il via libera di Montecitorio al disegno di legge costituzionale sul pareggio di bilancio, voto che "testimonia la ferma volontà del Parlamento e di tutto il Paese nel proseguire sulla strada del risanamento strutturale della finanza pubblica". Il disegno di legge vincola lo Stato al rispetto dell'equilibrio tra le entrate e le spese del bilancio, ma introduce numerose deroghe in presenza di "fasi avverse" del ciclo economico, eventi eccezionali e crisi finanziarie. Ancora molto lungo il percorso parlamentare del provvedimento, che modifica la Costituzione e quindi richiederà quattro approvazioni sullo stesso testo, due alla Camera e due al Senato.
Accordo raggiunto su Termini Imerese - Dopo gli incontri al Ministero dello Sviluppo Economico, inoltre, giovedì 1 dicembre Fiat e le organizzazioni sindacali hanno formalizzato l'accordo raggiunto sabato scorso sulla mobilità di 640 dipendenti dello stabilimento di Termini Imerese che il Lingotto lascerà alla fine dell'anno. Ne ha dato notizia l'amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri. "Esiste l'impegno del governo - ha sottolineato il manager - di utilizzare il sistema pensionistico che è in vigore nel momento in cui l'accordo viene siglato".
Lo spettro della recessione, le misure che il governo si appresta ad assumere, la preoccupazione di partiti e sindacati. Non può che concentrarsi sui temi economici il dibattito politico, con l'allarme circa un rallentamento dell'economia arrivato dal presidente della Bce, Mario Draghi, che sottolinea il bisogno, nell'Eurozona, di un nuovo patto di bilancio che la porti verso l'unione fiscale. E quasi in contemporanea il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, intervenendo agli Stati Generali di Confcommercio e Imprese per l’Italia, ha parlato di rischio recessione, spiegando che le ragioni sono esterne: "Siamo in un momento molto difficile. Stiamo rischiando sicuramente di rientrare in recessione".
Passera: "In arrivo sacrifici e benefici" - Senza entrare nei dettagli, Passera ha detto che il governo punta a "mettere insieme provvedimenti che sappiano suddividere sacrifici e benefici". E ha sottolineato che il metodo utilizzato sarà quello "dell'ascolto e del confronto". Tra le priorità anche il problema lavoro: "Il disagio occupazionale è più ampio di quanto le statistiche mostrino" ha detto Passera, ricordando "l'enorme quantità di sottoccupati" che insieme alle loro famiglie rivestono una "quota rilevantissima della società italiana". Poi, parlando dell’incontro avuto il 30 novembre con banche, imprese, assicurazioni e cooperative, ha detto: “Li ho ascoltati, sono nella fase dell’ascolto”.
Bersani: "Governo non sia sordo a idee del Pd" - Conferma il sostegno al governo il Partito democratico, ma si augura che l'esecutivo non sia sordo alle sue idee. Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, in un video su YouDem, afferma: "Noi siamo pronti a sostenere questo governo anche se non farà il 100% di quello che faremmo noi e credo che questo debba essere condiviso da tutti". Per questo Bersani afferma di non aver "apprezzato certe affermazioni, certi condizionamenti che sono venuti dalla destra". "Non si tratta di porre condizioni - sottolinea il leader Pd - ma di dire le proprie idee. Noi le abbiamo, le abbiamo presentate e le presenteremo e ci aspettiamo che a queste idee non si rimanga sordi e disattenti".
"Conosciamo bene i problemi e le emergenze del Paese, sono due anni che diciamo che il Paese sarebbe finito nei guai. E' il momento dello sforzo collettivo e della responsabilità, noi chiediamo una cosa: l'equità, chi ha di più deve dare di più”.
Bonanni: "Confronto sulle pensioni" - Tra i nodi al centro del dibattito, quello delle pensioni. "E' molto grave che non ci sia alcun confronto", perché il confronto "serve a trovare soluzioni eque" ha detto il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, intervenendo a La telefonata di Maurizio Belpietro. Bonanni ha rivolto "un appello" a Monti: il premier, ha detto, "farebbe bene a convocare le parti sociali e non si faccia convincere da chi non ci vuole convocare". E il presidente del Consiglio Mario Monti a raccolto l'invito e ha reso noto in serata di aver convocato per la mattina di domenica 4 dicembre le parti sociali e i rappresentanti degli enti locali, al fine di illustrare le linee guida degli interventi che
verranno adottati dal Consiglio dei ministri lunedi' 5 dicembre.
Fornero: "Sistema contributivo per tutti i lavoratori" -Conciliante era stata anche la risposta del ministro del Lavoro Elsa Fornero: "La disponibilità a dialogare da parte mia e da parte del presidente del Consiglio mi sembra ci sia tutta" ha detto, assicurando anche che lavorerà per l'introduzione del "reddito minimo garantito". La Fornero fa anche sapere che la riforma delle pensioni che il governo sta mettendo a punto in vista del Consiglio dei ministri di lunedì 5 dicembre prevede l'introduzione del sistema contributivo pro rata per tutti i lavoratori: "Ci sarà l'anticipo del metodo contributivo pro rata per tutti che poi andrà a regime progressivamente" ha spiegato. Allo studio anche un anticipo rispetto alla data del 2026 fissata dal governo Berlusconi per l'innalzamento a 65 anni dell'età di pensionamento delle donne impiegate nel settore privato.
Pareggio di bilancio, la soddisfazione di Monti - Intanto Mario Monti, in una nota diffusa da Palazzo Chigi, ha espresso soddisfazione per il via libera di Montecitorio al disegno di legge costituzionale sul pareggio di bilancio, voto che "testimonia la ferma volontà del Parlamento e di tutto il Paese nel proseguire sulla strada del risanamento strutturale della finanza pubblica". Il disegno di legge vincola lo Stato al rispetto dell'equilibrio tra le entrate e le spese del bilancio, ma introduce numerose deroghe in presenza di "fasi avverse" del ciclo economico, eventi eccezionali e crisi finanziarie. Ancora molto lungo il percorso parlamentare del provvedimento, che modifica la Costituzione e quindi richiederà quattro approvazioni sullo stesso testo, due alla Camera e due al Senato.
Accordo raggiunto su Termini Imerese - Dopo gli incontri al Ministero dello Sviluppo Economico, inoltre, giovedì 1 dicembre Fiat e le organizzazioni sindacali hanno formalizzato l'accordo raggiunto sabato scorso sulla mobilità di 640 dipendenti dello stabilimento di Termini Imerese che il Lingotto lascerà alla fine dell'anno. Ne ha dato notizia l'amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri. "Esiste l'impegno del governo - ha sottolineato il manager - di utilizzare il sistema pensionistico che è in vigore nel momento in cui l'accordo viene siglato".