Alemanno: "Ministeri al Nord? Una boiata"

Politica
Il sindaco di Roma Gianni Alemanno
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Dura reazione del sindaco di Roma: "Per mantenere in vita un governo non si può sacrificare la capitale". Per la Bindi (Pd) quelle di Bossi sono state "parole vuote". Cicchitto (Pdl): "Discorso costruttivo". VIDEO

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"Una boiata": così il sindaco di Roma commenta a caldo la richiesta di Bossi, ribadita a Pontida, di trasferire i i ministeri al Nord. "Credo che per mantere in vita un governo non si possa sacrificare la Capitale. Poi se il governo tiene,  bene; se no, ne prenderemo atto". 
Gianni Alemanno, spiega poi che "bisogna uscire da questa situazione, ma mi sa che ci vuole uno scontro. La maggioranza degli italiani crede nell'Italia, in Roma Capitale. Lo abbiamo visto nelle celebrazioni per i 150 anni". "Ho ribadito che bisogna fare una mozione parlamentare. I parlamentari di Roma - ha aggiunto - la presenteranno già domani (lunedì 20 giugno, ndr). Sono convinto che questa mozione la possano firmare i parlamentari di tutta Italia".
Molto duro anche il commento di Renata Polverini: "Non ho dubbi che nelle prossime ore ascolteremo una ferma presa di posizione del capo dello Stato".

Cicchitto: "Da Bossi un atteggiamento costruttivo"
- Più conciliante invece il commento degli altri rappresentanti della maggioranza di governo. Secondo Cicchitto (Pdl) "Bossi ha riproposto la linea della Lega sull'esigenza della riforma fiscale, sul decentramento dello Stato in termini certamente rivolti alla sua gente, ma con un atteggiamento costruttivo nei confronti di Berlusconi e della maggioranza. E' evidente che Berlusconi dovrà definire nel suo prossimo discorso in Parlamento i termini presenti e futuri della politica di governo".

Bindi: "Parole al vento" - Da sinistra Rosy Bindi commenta che "le minacce di Bossi sono solo parole al vento.  A Pontida abbiamo visto un leader in imbarazzo, che ha arringato il suo popolo con slogan ormai vuoti e inadeguati, con promesse che non potranno essere mantenute. E non a caso le grida del suo popolo erano più forti della sua arringa".
"Bossi - rileva Bindi - ha confermato il patto di governo con Berlusconi. Per salvarsi entrambi devono restare uniti, ma così Bossi si stacca dai bisogni della sua gente e il governo continuerà a far del male agli italiani e al paese. Un discorso debole a cui ha dovuto dare un po' di forza Maroni, esibendo l'unico risultato che finora sono riusciti a portare a casa: la faccia feroce contro la povera gente e il cinismo contro gli immigrati".

Bocchino: "E' finito il berlusconismo"
- Sulla stessa linea Italo Bocchino secondo cui "con il suo discorso Bossi ha attaccato il governo al respiratore artificiale, decretandone la fine politica. Adesso la conclusione della legislatura dipenderà dal momento in cui la Lega staccherà i macchinari. E' evidente che dopo gli affondi sulle missioni all'estero e sul folcloristico trasferimento dei ministeri, il clima all'interno della maggioranza è destinato a peggiorare e presto gli eventi economici nazionali e internazionali faranno impazzire la maionese".
"Bossi ha scaricato Berlusconi, visto che, nonostante la teorica proroga fino all'irraggiungibile 2013, ha di fatto archiviato il berlusconismo che ormai fa perdere voti alla Lega", conclude Bocchino.

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