Berlusconi: "Punire quei pm"

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Così il presidente del Consiglio in un videomessaggio inviato ai promotori della Libertà. "Nel corso dell'inchiesta sul caso Ruby sono state commesse violazioni dei principi costituzionali". E torna ad annunciare una riforma della giustizia. VIDEO

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"Vorrei andare subito dal giudice" per difendermi da accuse che è "facilissimo smontare", e chiedere l'archiviazione della vicenda, ma "non posso presentarmi da giudici che non hanno competenza né funzionale né territoriale" e che "vogliono utilizzare questa vicenda come strumento di lotta politica". Silvio Berlusconi torna a parlare del caso Ruby. Lo fa con un videomessaggio inviato ai Promotori della Libertà sottolineando che sono state commesse "violazioni di legge incredibili" che vanno "contro i più elementari principi costituzionali".

Il presidente del Consiglio è tornato poi ad attaccare i pm di Milano che lo hanno indagato per concussione e prostituzione minorile: "Vogliono sovvertire il voto popolare". E annuncia: "Continuerò a lavorare" anche per fare quelle "riforme" tese a "garantire che i magistrati di sinistra non possano più cercare di far fuori chi è stato eletto dai cittadini".

Nel testo del messaggio c'era scritto: "Una procedura irrituale e violenta indegna di uno stato di diritto che non può rimanere senza una adeguata reazione". Il premier tuttavia ha corretto nel video-messaggio parlando di una procedura "che non può rimanere senza un'adeguata punizione".

A proposito delle feste finite sotto accusa il premier ribadisce: "Non c'è nulla di cui dovrei vergognarmi".

Agli attacchi di Berlusconi rispondono il Presidente dell'Anm Luca Palamara e il segretario
dell'Associazione nazionale magistrati Giuseppe Cascini:  "I magistrati svolgono il loro
difficile compito con serietà e rigore, nel pieno rispetto delle norme processuali e dei diritti delle persone coinvolte, con l'unico scopo di accertare i fatti".

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