E la mancata sfiducia fa litigare PD e IDV

Politica

Tra “traditori” e “complici fuggiaschi”, è polemica anche nei due principali partiti del centrosinistra: è botta e risposta tra Franceschini e Donadi. Anche se a fine serata c’è chi invita a restare uniti contro “la vittoria di Pirro di Berlusconi”

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"Il Pd ha garantito 206 voti su 206 deputati. Se non ci fossero stati due traditori dell'Idv, avremmo vinto". Nella giornata dei veleni tra maggioranza ed opposizioni qualche stilettata è volata anche tra Pd e Idv. E' stato Dario Franceschini, presidente del gruppo dei democratici, ad aprire il fuoco con una dichiarazione dapprima caduta nel vuoto, grazie alla ridda di dichiarazioni e ai fari puntati sul futuro del governo.

L'accusa di tradimento non è però passata inosservata tra i parlamentari dipietristi e allo stesso leader. L'incarico di chiarire la faccenda è stata affidato a Massimo Donadi, che certo non si è limitato ad una blanda smentita. L'Idv non può essere tacciata con la stessa accusa che Berlusconi rivolge ogni giorno ai "futuristi". "Quel voto è figlio in egual misura - osserva Donadi - dei tre eletti nelle file del Pd a favore di Berlusconi, tra i quali il capolista del Pd in Veneto, Alberto Mario Calearo".

Donadi non cita gli altri due "complici fuggiaschi", ma è evidente che si tratta di Bruno Cesario, che oggi ha dato una preziosa monodose di ossigeno a Berlusconi e Antonio Gaglione, anche egli assente . Facendo gioco di squadra, i parlamentari dell'ex pm hanno raddoppiato la dose. "E' vero - dice Fabio Evangelisti - che Razzi e Scipoliti sono due nostri traditori del mandato elettorale. Spiace però che il Pd continua ad attaccare l'Italia dei Valori. E' un segnale di debolezza. Il Pd pensi ai suoi 'traditori'. Dobbiamo restare uniti perche quella di Berlusconi è una vittoria di Pirro".

L'attacco di Leoluca Orlando è lineare:"perché il Pd non ha denunciato alla procura della Repubblica i suoi 'traditori' come abbiamo fatto noi?". I democratici hanno scelto la linea di minimizzare lo scontro dopo aver comunque dato un "segnale". In tarda serata il democratico è intervenuto Tonino Russo: "Quando si tengono costantemente posizioni estreme, spesso si rischia di perdere l'equilibrio e di cadere dalla parte opposta". Sul tema ha scherzato in serata Maurizio Crozza nel suo monologo satirico all'inizio di Ballarò.

Guarda il monologo di Maurizio Crozza da Youtube



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