
Nicola Costenino è solo l'ultimo di una lunga sfilza di nomi. Ministri o sottosegretari dei governi Berlusconi costretti a dare le dimissioni. E spesso atterrati su comode e sicure poltrone

5 gennaio 2002. Il ministro degli Esteri Renato Ruggiero esce dal governo sbattendo la porta dopo mesi di una difficile convivenza. Il premier lo aveva definito solo "un tecnico". Seguirà un interim di ben dieci mesi di Silvio Berlusconi

Renato Ruggiero è tornato a occuparsi di politica estera tra il 2006 e il 2008 come consigliere speciale di Romano Prodi. Attualmente è Presidente di Citigroup in Svizzera e Vice Presidente della Citigroup European Investment Bank

"Marco Biagi? Era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza" questa frase detta pochi mesi dopo l'omicidio del giuslavorista costò all'allora ministro degli interni Claudio Scajola

Errare è umano, ma Scajola persevera e il 4 maggio 2010 è costretto a rassegnare le dimissioni da Ministro dello Sviluppo Economico dopo che la Guardia di Finanza scopre che la sua casa fu pagata in parte da Diego Anemone

I tiri mancini di Fini non sono certo una novità. Già il 3 luglio del 2004 il futuro presidente della Camera pretende (e ottiene) la testa del ministro dell'Economia Giulio Tremonti. L'accusa è di aver non aver fatto quadrare i conti

Ma Giulio Tremonti non è tipo da arrendersi. Dopo un anno di Domenico Siniscalco Tremonti torna, poco più di un anno dopo, a occupare la poltrona di Via XX settembre. Posto che tiene saldamente anche oggi

Se nella maggioranza il clima è velenoso a farne le spese per primi sono i ministri tecnici. Domenico Siniscalco, chiamato a sostituire Tremonti, nel settembre del 2005 chiede le dimissioni di Antonio Fazio. A doversene andare, invece, è lui

La storia gli ha dato ragione e ora si consola presso Morgan Stanley dove è Country Head per l'Italia

Il 15 aprile 2005 dal governo se ne va tutta l'Udc, che aveva chiesto un cambio di marcia al governo. Si dimette il vicepremier Marco Follini

E con lui il ministro della Funzione pubblica Mario Baccini

Oltre a quello per i rapporti col parlamento Carlo Giovanardi

E il ministro per le politiche comunitarie Rocco Buttiglione

Oggi Marco Follini è passato al Pd, con il quale si è fatto eleggere senatore. E' presidente della Giunta delle elelzioni e delle immunità. Poltrona dalla quale sembra divertirsi molto

Mario Baccini, dopo essere uscito dall'Udc e aver fondato il Movimento dei Cristiano Popolari, ha fatto qualche anno di purgatorio nel gruppo misto. A maggio del 2010 ha annunciato il suo ingresso nel Pdl, accolto a braccia aperte da Fabrizio Cicchitto

Carlo Giovanardi nel 2007 lascia l'Udc e fonda il movimento dei Popolari Liberali. Una mossa che gli ha permesso di fregiarsi del titolo, pochi mesi dopo, di co-fondatore del Pdl

Rocco Buttiglione è l'unico dei quattro dimissionari a essere rimasto nell'Udc. Oggi è vicepresidente del Senato

Disegnare sulla propria t-shirt alcune vignette contro Maometto doveva sembrare un'idea molto divertente a Roberto Calderoli. Un po' meno per l'opinione pubblica dei paesi islamici che protestano fino alle dimissioni da ministro delle riforme nel 2006

Il creatore del porcellum è oggi Ministro per la semplificazione legislativa e si diverte a dare fuoco a vecchi faldoni

Neanche un mese dopo Calderoli, è costretto a lasciare anche il ministro per la sanità Francesco Storace, accusato di aver fatto intercettare Alessandra Mussolini, sua rivale alle elezioni regionali del 2005.

Prosciolto dalle accuse nel 2007, Storace fonda il movimento La Destra, che alle elezioni del 2008 non supera il quorum. L'ex compagno di partito Gianni Alemanno lo consola nominandolo presidente della commissione speciale per Roma-capitale

Aldo Brancher si dimette talmente velocemente che non è neanche chiaro da cosa si sia dimesso. Nominato ministro il 18 giugno, rassegna le dimissioni il 5 luglio, prima ancora che in Gazzetta Ufficiale vengano pubblicate le sue deleghe

Pare fosse il ministro per la sussidarietà. Qualunque cosa questo voglia dire.