
Il decreto, approvato all'unanimità, prevede l'inasprimento delle pene per chi compie reati di violenza sessuale. Delle ronde, che dovranno avere il via libera di sindaci e prefetti, faranno parte anche ex carabinieri, ex poliziotti e militari in pensione
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto cosiddetto anti-stupri. "Abbiamo approvato il decreto all'unanimità", ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa al termine del Cdm.
La Russa ha precisato che il dl è stato approvato con una modifica riguardante le controverse ronde.
Su proposta dello stesso ministro della Difesa, le ronde potranno essere costituite da cittadini o ex appartenenti a forze armate, ma con la priorità per questi ultimi. Si tratta, dice, di "ex poliziotti, carabinieri o appartenenti ad altri corpi dello Stato". Inoltre, aggiunge La Russa, nel decreto è previsto "un coinvolgimento rafforzato del comitato provinciale per la Sicurezza".
Il ministro Maroni, nel corso della conferenza stampa, entra nel merito delle ronde. "I cittadini - spiega - potranno partecipare a forme di presidio e controllo del territorio" ma "in modo regolato". Il decreto approvato oggi prevede "la possibilità per i sindaci di avvalersi della collaborazione di associazioni tra cittadini non armati per segnalare agli organi di polizia eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana o situazioni di disagio sociale".
Maroni ha citato l'esempio dell'associazione milanese 'City Angels' che "esiste da 15 anni".
Il titolare del Viminale ha fatto sapere che emanerà un decreto entro 60 giorni dalla conversione in legge del decreto approvato oggi dal Cdm determinando "gli ambiti operativi, i requisiti per l'iscrizione delle associazioni nell'elenco che ogni Prefetto dovrà tenere".
Tra le misure principali del decreto vi è il divieto degli arresti domiciliari per chi è accusato di violenza sessuale.
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Il ministro Maroni, nel corso della conferenza stampa, entra nel merito delle ronde. "I cittadini - spiega - potranno partecipare a forme di presidio e controllo del territorio" ma "in modo regolato". Il decreto approvato oggi prevede "la possibilità per i sindaci di avvalersi della collaborazione di associazioni tra cittadini non armati per segnalare agli organi di polizia eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana o situazioni di disagio sociale".
Maroni ha citato l'esempio dell'associazione milanese 'City Angels' che "esiste da 15 anni".
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