"Rischio di lasciare a piedi le fasce più deboli della comunità"
(ANSA) - PERUGIA, 05 AGO - "Non toglieteci l'autobus, con i tagli lasceremo a piedi le fasce più deboli della nostra comunità": questo il grido di allarme arrivato durante la manifestazione contro i tagli al trasporto pubblico locale decisi dalla Regione Umbria. "Se tagli lasci a piedi anziani, studenti, lavoratori, ed interi territori, oltre a tagliare posti di lavoro" hanno sottolineato i rappresentanti di Filt Cgil e Faisa Cisal che hanno organizzato il sit-in di protesta in piazza Italia a Perugia. Nel mirino soprattutto l'assessore regionale Enrico Melasecche. "In tre mesi siamo stati in piazza quattro volte - afferma Ciro Zeno della Filt Cgil - ma invece di ascoltarci la situazione si è aggravata. Non sono stati sufficienti i 2,8 milioni di euro di tagli fatti a giugno, ora ci hanno mostrato il progetto futuro di quattro bacini che è come una doccia fredda perché significa mettere in ginocchio il trasporto pubblico della regione". "Non è vero che la legge, come dicono, li obbliga" sottolinea ancora Zeno per poi aggiungere: "Melasecche dice bugie e gli consigliamo di leggere la Legge 50 e il Ddl concorrenza 2022 che dicono stop all'obbligo di gara e non ci sono penali per le amministrazioni che non la attuano. In una regione di 800mila abitanti il trasporto pubblico può rimanere così come è. È necessario rivederlo, contestualizzarlo, ma non tagliarlo".
Per Christian Di Girolamo, segretario regionale Faisa Cisal, "dal 14 di settembre ancora non sappiamo che servizi andremo a garantire, ma sicuramente avremo studenti a piedi, autobus stracolmi". Spoleto, Orvieto, Città di Castello, Foligno le località dove, secondo i sindacati, i tagli colpiranno maggiormente. "Si metteranno in ginocchio - ha proseguito Di Girolamo - comunità piccole in cui il Tpl è di fondamentale importanza per mobilitare le fasce più deboli. La delibera di Giunta del 15 giugno è di una gravità assoluta, già determina in quali comuni verranno fatti i tagli in maniera capillare. Quelli con meno di 12mila abitanti non avranno più un euro sul Tpl, i Comuni di Spoleto, Orvieto e Città di Castello vedranno tagliate la metà delle risorse". (ANSA).