Percorsi 6 mila chilometri ma non passerà in Etiopia e Sud Sudan
(ANSA) - SAN GEMINI (TERNI), 19 APR - "L'essere umano, le frontiere, i permessi e le guerre sono da sempre stati il problema più grande di tutte le mie avventure": così Lorenzo Barone, il ventiquattrenne di San Gemini impegnato da febbraio in un viaggio in bici in solitaria lungo la distanza terrestre più lunga del mondo, ha annunciato una deviazione del suo itinerario, compreso tra Agulhas, in Sudafrica, e Dezhnev, in Russia. Superata l'Uganda, il giovane eviterà Etiopia e Sud Sudan, a causa della loro situazione interna e quindi raggiungerà in aereo il Sudan.
"Rapimenti, bande armate, posti di blocco irregolari, traffici di esseri umani, scontri tra clan di etnie diverse, flussi di profughi, attacchi armati al governo, guerre civili, frontiere chiuse e mancanza dei beni primari, sono solo alcuni degli episodi che si verificano in queste zone negli ultimi anni" spiega Barone dal suo profilo Facebook, dal quale documenta costantemente il suo viaggio di 29.000 chilometri attraverso tre continenti. "Ho capito che potevo limitare il percorso - aggiunge -, ma non potevo limitare me stesso. Anche sapendo che non potrò mai dire di aver percorso interamente 'la distanza terrestre più lunga del mondo', continuo ad andare avanti, impegnandomi con tutte le mie forze".
Finora il ventiquattrenne ha percorso oltre 6 mila chilometri in 54 giorni, con una media di oltre 125 chilometri al giorno, rispetto agli 80 preventivati. "Durante questi 6.588 chilometri dal Sudafrica all'Uganda ho visto una trasformazione enorme tra le varie popolazioni" spiega all'ANSA. "Dal punto di vista economico - prosegue - spesso non c'è stata neanche una "sfumatura" tra un Paese e l'altro ma una differenza netta da un lato della frontiera e l'altra parte. Riguardo i paesaggi, l'ambiente che mi circondava e gli animali, è stato incredibile". Tra un mese raggiungerà la Turchia dove incontrerà la moglie Aygul e poi proseguirà verso la Russia. (ANSA).