Celebrati i cento anni dell'Università per Stranieri

Umbria

Rettore, auspico un sistema di sinergie e condivisioni

(ANSA) - PERUGIA, 10 NOV - Ambasciatrice dell'Italia, e dell'Umbria in particolare, nel mondo grazie ai 100 anni di promozione della lingua e della cultura italiana: questo il cuore della storia, della missione e del ruolo svolto dall'Università per Stranieri di Perugia e ricordato durante la prima cerimonia celebrativa per festeggiare il secolo di vita.
    Una tappa iniziale di un percorso più articolato e lungo, come ha spiegato con l'intervento iniziale in aula magna a Palazzo Gallenga il rettore Valerio De Cesaris: "Questo centenario è pensato come un insieme di eventi per ricordare sia il 1921 ma anche il 1925".
    La storia della Stranieri - ha ricordato il rettore - inizia infatti nel 1921, quando l'avvocato perugino Astorre Lupattelli istituisce corsi di Alta Cultura per stranieri. Quattro anni più tardi, il Regio Decreto 29 ottobre n.1965 sancisce la nascita della Regia Università Italiana per Stranieri.
    Ed oggi il rettore immagina un'università inserita "in un sistema di sinergie e condivisioni". "Questo ateneo ha molto da dare perché patrimonio della città e della regione - ha sottolineato - ma lo può fare solo in un percorso di progettualità comune perché non è un corpo esterno al territorio. Mi piacerebbe ragionare molto di più su progetti condivisi".
    Alla cerimonia sono intervenuti, tra gli altri, anche la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, e il sindaco di Perugia, Andrea Romizi. "La Stranieri - ha detto Tesei - è una risorsa ed eccellenza conosciuta in tutto il mondo ma che ha fatto e fa conoscere il nostro territorio".
    Per Romizi, "in un contesto sempre più mondiale l'apporto che può venire da questa università è prezioso". Il sindaco ha poi aggiunto: "La Stranieri ha un ruolo importante per la necessità che abbiamo di lavorare creando relazioni con la comunità internazionale". Alla cerimonia ha inviato un messaggio anche la ministra Maria Cristina Messa che ha posto l’accento "sull’originalità e l’opportunità" del progetto culturale alla base della nascita dell’Università per Stranieri di Perugia, fino all’inizio degli anni ’90 unico Ateneo in ambito nazionale a svolgere attività d’insegnamento, promozione e diffusone della lingua e cultura italiana a cittadini stranieri e italiani residenti all’estero. "Abbiamo - ha sottolineato - un patrimonio linguistico e culturale considerevole e dobbiamo sentire la responsabilità di una tale eredità. Le Università per Stranieri svolgono un compito istituzionale rilevante e non senza difficoltà, un compito che richiede una grande capacità di fare sistema. Gli atenei sono chiamati, per sostenere la promozione della lingua e della cultura italiana, a dare un forte contributo alla progettazione scientifica e all’innovazione tecnologica collegati al mondo della produzione, favorendo il recupero di quella capacità creativa e propositiva che nel passato ci ha permesso di affermarci nel mondo come campioni di qualità e fare circolare la nostra lingua fra gli stranieri".

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