Legale valuta azioni, solidarietà da Ordine Perugia
(ANSA) - PERUGIA, 07 OTT - Insulti sui social, a commento di alcuni articoli sulla vicenda, sono stati rivolti all'avvocato Enrico Renzoni, del Foro di Perugia, difensore della donna fermata a Città della Pieve perché accusata dell'omicidio aggravato del figlio di due anni. "Sto valutando azioni legali" ha spiegato all'ANSA lo stesso penalista.
"E' intollerabile - ha detto ancora l'avvocato Renzoni - che ci sta svolgendo il proprio lavoro sia sottoposto a una gogna mediatica di questo genere".
"Piena solidarietà e vicinanza" sono stati espressi a Renzoni dal Consiglio dell'Ordine di Perugia che ricorda come il legale sia "'colpevole' solo di avere adempiuto al proprio ruolo difensivo, costituzionalmente previsto e garantito". "Simili biasimevoli atteggiamenti - aggiunge l'Organismo presieduto da Stefano Tentori Montalto - ledono non solo l'immagine del collega ma dell'Avvocatura tutta: non può in alcun modo legittimarsi tale linciaggio mediatico solo perché il collega è stato chiamato a difendere una persona accusata di aver commesso un delitto, seppur efferato. Troppo spesso, ed in special modo in casi che assumono contorni mediatici, si assiste ad uno svilimento del ruolo dell'Avvocatura e della sua nobile funzione costituzionalmente sancita, spesso immedesimando il difensore nel proprio assistito, senza alcuna considerazione del ruolo sociale della classe forense: il ruolo che ogni avvocato è chiamato a svolgere costituisce un presidio al diritto di difesa di ogni cittadino, contro ogni sorta di potere arbitrario ed illegittimo. Inoltre il compito garantito dal difensore di ufficio è la massima espressione del ruolo costituzionalmente attribuito alla difesa, integrando per gli avvocati una ulteriore responsabilità sociale ovvero la necessità di farsi garanti del corretto funzionamento del procedimento penale".
(ANSA).