Cardella, su rischio usura si dovrà monitorare attentamente il post-Covid

Umbria

Umbria attualmente nella media del Centro Italia

(ANSA) - PERUGIA, 27 MAR - "L'Umbria, rispetto al rischio di esposizione all'usura è, secondo dati ufficiali, attualmente nella media del Centro Italia, ma la situazione è da tenere sotto controllo perché gli effetti della pandemia saranno maggiori e più evidenti tra qualche mese, quando verrà meno il blocco dei licenziamenti, la cassa integrazione, e dunque il livello di sofferenza delle persone sarà più ampio per la mancanza di lavoro e di reddito". È quanto ha affermato il presidente della Fondazione "Umbria contro l'usura", Fausto Cardella, invitato alla riunione della Commissione d'inchiesta regionale "Analisi e studi su criminalità organizzata ed infiltrazioni mafiose, corruzione, riciclaggio, narcotraffico e spaccio di stupefacenti".
    Per Cardella bisognerà monitorare attentamente il post-Covid con un'attenzione particolare sulla situazione delle famiglie, dei piccoli imprenditori, ma anche dei professionisti. "Sono queste - ha puntualizzato - le categorie alle quali la nostra Fondazione può garantire più facilmente un supporto. Le associazioni criminali, ma non solo, che hanno grande disponibilità di denaro contante, grazie anche e soprattutto alla pandemia, potranno trovare terreno fertilissimo nelle esigenze della gente".
    La Fondazione - ha spiegato - ha tre linee di intervento: il sostegno alle vittime dell'usura; azioni legate alla prevenzione; la promozione della legalità. Cardella ha anche spiegato come il rischio principale per molte situazioni sia rappresentato dall'espropriazione del bene produttivo. Per questo ha definito fondamentale il monitoraggio dei cambiamenti di proprietà che rappresentano indicatori importantissimi per fotografare la situazione e tenerla sotto controllo. Alla Regione, che Cardella ha definito "socio di riferimento", in quanto dei 201mila euro dei contributi ordinari ne garantisce 150 mila, ha chiesto supporto, come pure ai parlamentari umbri, per la previsione di strumenti sempre più efficaci nel contrasto al fenomeno.
    Rispetto ai dati dell'attività della Fondazione, nel 2020 si sono svolti 126 ascolti, le richieste deliberate nell'anno sono state 27 di cui 12 erogate. L'importo annuale deliberato è stato di 1milione 181.375 euro di cui erogati 595mila euro (fidejussioni). (ANSA).
   

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