Assessore Umbria, stiamo avendo ragione terza ondata Covid

Umbria

"Stanno sparendo cluster personale sanitario" annuncia Coletto

(ANSA) - PERUGIA, 25 FEB - Sono "tendenzialmente positivi" i dati relativi all'andamento dell'epidemia Covid tra gli operatori delle aziende sanitarie umbre. Lo ha sottolineato l'assessore regionale alla Sanità Luca Coletto nella conferenza stampa di aggiornamento settimanale. "Aumentano i guariti e diminuiscono i malati" ha aggiunto parlando sempre di tale ambito. "Stiamo avendo ragione anche di questa terza fase" ha detto ancora Coletto, parlando più in generale.
    "I cluster tra il personale sanitario - ha quindi sottolineato l'assessore - stanno diminuendo se non addirittura sparendo e questo è importante per la popolazione che si serve degli ospedali non solo per questioni legate al Covid ma anche e soprattutto per normali patologie che possono essere gestite con estrema serenità nelle strutture".
    "Stiamo avendo ragione anche di questa terza fase - ha sottolineato ancora l'assessore - anche se in maniera lenta. A differenza della seconda non siamo infatti partiti da zero ma da una situazione di occupazione delle terapie intensive piuttosto importante. Ondata che ha investito per prima l'Umbria ma che purtroppo, lo dico con rammarico - ha concluso Coletto, sta arrivando in tutta Italia". (ANSA).
   

Anche se ancora c’è massima prudenza nella lettura dei dati, la stabilizzazione nonché leggera flessione della curva dei contagi in provincia di Perugia fa comunque ben sperare la Regione Umbria e i membri del Nucleo epidemiologico regionale. Come pure l’indice di contagiosità Rt dell’Umbria, sceso sotto a 1 mentre invece quello italiano sta salendo. Una “inversione di tendenza” che conforta per quanto riguarda l’Umbria e in particolare le aree del perugino, dopo settimane di salita pur se lenta della curva epidemiologica, come hanno sottolineato durante l'incontro settimanale gli esperti Marco Cristofori e Carla Bietta, ai quali l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, ha rivolto un ringraziamento "per il lavoro che stanno facendo ormai da mesi". Scende quindi, di quasi 100 punti, l’incidenza settimanale di nuovi casi per 100 mila abitanti in provincia di Perugia. Ora è a 270 circa, mentre a Terni (77) resta costante con nessuna tendenza all’aumento. Con Perugia e quindi anche la media regionale che tornano ad avvicinarsi alla soglia limite dei 200 casi. Restrizioni “chirurgiche” che per Bietta “hanno fatto il loro effetto e sembrano funzionare pur con la presenza ormai quasi totale delle varianti”. “Si comincia ad avere una riduzione quindi – ha spiegato – a distanza di 15 giorni dalle misure restrittive comparse intorno alla fine di gennaio in tutta la provincia di Perugia”. Mentre per la provincia di Terni, secondo Bietta, “aver mantenuto l’incidenza sempre intorno ai 100 casi ha consentito una gestione ottimale dell’epidemia sebbene anche qui girino le varianti”. In merito alle classi di età invece, con la chiusura delle scuole “c’è stato il crollo della fascia 3-18 anni che era molto sopra la media regionale, con una incidenza passata da 400 a poco sopra i 200 casi”. A tre settimane quindi dalle scuole chiuse, per il Nucleo epidemiologico “si iniziano a vedere bene i risultati di questa misura”. Migliorano anche tutte le altre fasce ad eccezione di quella 19-24 anni che è in controtendenza, con una incidenza a 300 casi. “Non sappiamo bene i motivi, forse è quella fascia di età che gira di più in questo periodo” ha commentato Cristofori. Un contact tracing “non in sofferenza” e che quindi “ha ripreso a funzionare” per il Nucleo epidemiologico è confermato dal dato sul rapporto tra positivi e tamponi (a riferimento sono presi solo quelli molecolari e non antigenici) che è allineato per le due aziende sanitarie, pur se i dati dei contagi sono ancora diversi. “Questo è un bene, significa che il numero di tamponi è proporzionale alla richiesta effettiva del territorio” ha poi evidenziato Cristofori. A cascata stanno arrivano i miglioramenti, seppur lenti, sia per i ricoveri sia per i decessi secondo gli ultimi dati illustrati.

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