"Realizzato mediante deportazione" scrivono motivando condanne
(ANSA) - PERUGIA, 13 GEN - Per il tribunale di Perugia il trattenimento di Alma Shalabayeva e la sua successiva espulsione, insieme alla figlia Alua, è un evento che "sarebbe preferibile definire un 'crimine di lesa umanità realizzato mediante deportazione'". Lo si legge nelle motivazioni di condanna degli imputati, tra cui Renato Cortese e Maurizio Improta. Per i giudici "un caso eclatante non solo di palese illegalità-arbitrarietà delle procedure seguite dalle istituzioni italiane, ma, soprattutto, una ipotesi di patente violazione dei diritti fondamentali della persona umana".
(ANSA).