Per presidente Assemblea "non possiamo permetterci terza ondata"
(ANSA) - PERUGIA, 11 DIC - "Secondo quanto si apprende da autorevoli organi di informazione il Governo, tornando sui propri passi, avrebbe aperto una riflessione sulla possibilità di concedere gli spostamenti tra Comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno. Esprimo soddisfazione perché se le autorizzazioni venissero confermate si andrebbe verso la direzione che auspicavo nei giorni scorsi quando, attraverso un appello, mi ero battuto sulla questione insieme a numerosi sindaci e amministratori regionali": così il presidente dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, Marco Squarta. Secondo il quale però "questa libertà di movimento non deve suonare in alcun modo come un 'tana libera tutti' poiché non possiamo permetterci una terza ondata di contagi da Coronavirus: dal punto di vista sanitario avrebbe effetti catastrofici".
"Concordo dunque - afferma Squarta - con questo ipotizzato dietrofront del Governo in quanto, con le precedenti norme, troppe persone nell'Umbria che conta ben 92 Comuni sarebbero state costrette a trascorrere completamente da sole i giorni di festa. Ora più che mai, però, dobbiamo impegnarci a rispettare le regole limitando il più possibile le visite e gli incontri, anche familiari, nel periodo natalizio. Una terza ondata di contagi è quanto di peggiore potrebbe capitare al nostro Paese e rappresenta un rischio da scongiurare con tutte le nostre forze.
Se ci sarà un'apertura - aggiunge l'esponente di Fratelli d'Italia - tutti noi dovremo continuare a rispettare le regole e non dovranno essere commesse leggerezze che verrebbero pagate a caro prezzo dall'intera comunità. Ci rimettiamo alla responsabilità dei singoli per restituire una parvenza di normalità ad un Natale molto diverso rispetto a quelli che ricordiamo. L'obiettivo di tutti è di sacrificarci ancora qualche mese affinché, anche le feste di Natale, tornino allegre come erano prima con lunghe tavolate di parenti, scambio di doni sotto l'albero e partite a tombola. Quest'anno - conclude Squarta - non possiamo ancora permettercelo". (ANSA).