Violenza donne: Giunta e Assemblea unite contro fenomeno

Umbria

Sedi istituzionali illuminate di rosso per 'segnale visibile'

(ANSA) - PERUGIA, 25 NOV - Palazzo Donini e Palazzo Cesaroni illuminati di rosso per dare un segnale visibile dell'adesione delle Istituzioni regionali alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La Giunta e l'Assemblea legislativa dell'Umbria infatti hanno accolto l'invito ad accendere fari rossi all'esterno dei due palazzi, così come proposto anche dalla presidente del Centro pari opportunità, Caterina Grechi.
    "La Regione - ha sottolineato la presidente Donatella Tesei - continuerà a mettere in campo ogni azione al fine di contrastare la violenza sulle donne. Una violenza che spesso si consuma negli ambienti, come quello familiare, dove si dovrebbe trovare, invece, la massima protezione. Un fenomeno che vede mille sfaccettature, che colpisce fisicamente e psicologicamente, che utilizza i più svariati mezzi, come la cronaca attuale ci ricorda. Dobbiamo, tutti insieme ed ogni giorno, condannare fortemente i tanti episodi e dire un deciso 'no' alla violenza di genere. Si devono creare i presupposti per aiutare le vittime a denunciare, ma anche, e soprattutto, per proteggerle e per educare l'intera società ad una cultura del rispetto".
    "In questo periodo segnato dal Covid - sottolinea l'assessore regionale al Bilancio Paola Agabiti - abbiamo purtroppo registrato anche un aumento degli episodi di violenza sulle donne. Per questa ragione, oltre ai 200 mila euro già stanziati, abbiamo previsto ulteriori 100 mila euro a sostegno dei centri anti violenza e delle case rifugio umbre". Nella lettera di adesione all'iniziativa anche il presidente dell'Assemblea legislativa, Marco Squarta, sottolinea come "il 25 novembre non deve essere solo una delle tante ricorrenze, ma deve fare passi avanti verso una grande alleanza tra le istituzioni, la società civile, le associazioni cattoliche e laiche, la scuola, l'università, il mondo dell'informazione, contro la violenza sulle donne e l'omertà di genere". "Solo così - aggiunge - possiamo garantire alle donne di poter beneficiare del più fondamentale dei diritti umani: il diritto a vivere una vita senza violenza". (ANSA).
   

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