Ripresa l'attività dell'ospedale di Foligno

Umbria
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Direttore Dario, guardia sempre alta e organizzazione efficente

(ANSA) - FOLIGNO (PERUGIA), 27 MAG - E' ripartita "in sicurezza" l'attività dell'ospedale di Foligno nell'ambito della "fase due" dell'emergenza Covid. Da alcune settimane sono infatti ripresi gli interventi chirurgici ed è tornata operativa l'attività ambulatoriale. Lo comunica il direttore regionale alla Sanità, Claudio Dario, precisando che le "attività sono riprese mantenendo sempre alta la guardia ed efficiente l'organizzazione in caso di eventuale ripresa del contagio".
    Le Regione ricorda che la dotazione prima della pandemia era di 290 posti letto, scesa a 244 per la riorganizzazione di spazi e reparti durante la fase più acuta del coronavirus e al 26 maggio ne risultano occupati 210.
    Nell'area medica sono 34 i posti letto ancora disponibili destinati a prestazioni di emergenza-urgenza e, in minima parte, ad ospitare pazienti positivi sintomatici qualora avvenisse una ripresa del contagio.
    Nell'area chirurgica - riferisce ancora la Regione - si registra la "piena occupazione" (100 per cento) dei 59 posti letto: 36 di chirurgia generale, urologia, ostetricia e otorinolaringoiatria e 23 di ortopedia. Un dato che - prosegue la nota - "conferma la piena operatività di tutte le strutture chirurgiche ospedaliere che sono in grado di assicurare ai pazienti sia gli interventi urgenti che le prestazioni programmate".
    Al "San Giovanni Battista" è poi ripresa "a pieno regime" anche l'attività ambulatoriale, temporaneamente sospesa in tutte le strutture ospedaliere e territoriali a causa della pandemia.
    Sono state organizzate dai sanitari in base ad un elenco di priorità partendo dai casi più urgenti che necessitano di riposte immediate.
    Nella prossima settimana la direzione strategica aziendale incontrerà le organizzazioni sindacali di categoria per definire e concordare un programma di ripresa in sicurezza delle attività intramoenia con l'obiettivo di ridurre le liste e i tempi di attesa che si sono prolungati a causa dell'emergenza Covid-19.
    Al pronto soccorso è stato segnalato un "numero elevato" di accessi inappropriati per prestazioni e codici non urgenti "in un momento in cui è fondamentale - sottolinea la Regione - evitare il sovraffollamento ed è necessario lasciare liberi i percorsi assistenziali". In proposito la Direzione umbra alla Sanità "invita i cittadini a evitare l'utilizzo del servizio per prestazioni che possono e devono essere garantite dal medico curante o dai servizi territoriali". (ANSA).
   

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