Lo zio, l'Arma era la sua ragione di vita
"L'Arma dei carabinieri era la ragione di vita" di Emanuele Reali, il carabiniere di 34 anni, di origine umbre, travolto e ucciso da un treno mentre inseguiva un ladro in fuga a poche centinaia di metri dalla stazione di Caserta. A raccontare all'ANSA l'amore e la passione per la divisa, che da sempre accompagnava il vice-brigadiere, è lo zio Piero Reali, consigliere comunale di Cascia. In lacrime, ricorda la "dedizione assoluta" di Emanuele per "il suo lavoro" sottolineando come fosse "uno che non si tirava mai indietro".
"Per noi - ha aggiunto - era considerato un eroe e l'ha dimostrato anche con questo ultimo gesto".
Intanto a Cascia c'è il dolore per la perdita di questo "figlio". Ed è il sindaco Mario De Carolis a spiegare quanto Emanuele fosse ben voluto dalla gente. "Era un ragazzo buono e generoso - sottolinea -, un esempio per tutti".