Secondo l'accusa, in cambio delle autorizzazioni ambientali avute in tempi celeri l'imprenditore avrebbe investito, direttamente o tramite familiari e imprese a lui riconducibili, circa un milione di euro in due società di Milano
Avrebbe aiutato un imprenditore del settore dei rifiuti ad avere in tempi rapidi le autorizzazioni ambientali. Dopo l'inchiesta sulla corruzione scattata le scorse settimane al dipartimento regionale di protezione civile un'altra indagine è strata avviata dalla guardia di finanza con un 'faro' acceso sull'assessorato regionale dell'Energia della Regione Siciliana.
Le indagini
Le Fiamme Gialle di Palermo hanno eseguito un'ordinanza nei confronti di due indagati: M.A., 60 anni, all'epoca funzionario nel dipartimento Acqua e rifiuti e attualmente all'assessorato Agricoltura, e l'imprenditore S.V,, 53 anni. Per il dipendente pubblico il gip ha disposto l'obbligo di dimora mentre per l'imprenditore il divieto di esercitare attività d'impresa per un anno.
Le accuse
Secondo l'accusa, in cambio delle autorizzazioni ambientali avute in tempi celeri l'imprenditore avrebbe investito, direttamente o tramite familiari e imprese a lui riconducibili, circa un milione di euro in due società di Milano impegnate in attività di trading finanziario, amministrate dal figlio del pubblico funzionario. Dalle indagini sarebbe merso che l'imprenditore avrebbe cercato altri investitori con grosse disponibilità finanziarie per ampliare il portafoglio clienti delle società di investimento e garantire alle stesse una maggiore visibilità e una crescita significativa dei capitali investiti, consentendo al figlio del pubblico funzionario di ottenere rilevanti compensi dalla sua attività di amministratore.