L'imprenditore, arrestato durante l'operazione "Game over" è stato condannato in primo grado lo scorso 26 ottobre a 18 anni di carcere
La polizia di Stato ha confiscato i beni per circa 6 milioni di euro nelle disponibilità di Benedetto Bacchi, 50 anni, imprenditore del settore dei giochi e delle scommesse online. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo su proposta del questore Leopoldo Laricchia. Con lo stesso decreto gli è stata, inoltre, applicata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno per tre anni.
Il sequestro
Si tratta di 10 immobili, 7 società operanti nel settore edile e in quelle dei giochi e scommesse, delle quali alcune ubicate a Malta, 4 veicoli, 6 rapporti finanziari, una quota societaria e diritti di credito pari ad 300mila euro di una impresa operante a Terni. Tra i beni confiscati anche una villa in viale Margherita di Savoia nella località balneare di Mondello.
L'accusa
L'imprenditore è stato arrestato nel corso dell'operazione Game Over della squadra mobile di Palermo. Secondo l'accusa ci sarebbe stata nella gestione del sistema di scommesse "l'interesse della mafia sia nella distribuzione sul territorio delle sale gioco e scommesse" . Bacchi, secondo i magistrati avrebbe goduto del sostegno della famiglia mafiosa di Partinico ed, in particolare, di Francesco Nania, 52 anni, oltre che delle famiglie mafiose palermitane di San Lorenzo, Resuttana, Porta Nuova, Noce e Brancaccio. L'imprenditore è stato condannato in primo grado lo scorso 26 ottobre a 18 anni di carcere accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso e per i reati, anche questi aggravati dalla predetta circostanza, di associazione per delinquere finalizzata all'esercizio abusivo dell'attività di gioco e scommesse, truffa aggravata, trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.