Così il 20enne: "Ero solo impaurito per la sua reazione. Me lo sono trovato davanti all'improvviso. Non ho sparato per ucciderlo. Ed è stata una follia. Solo una follia per cui dovrò pagare"
Il gip Giuliano Castiglia al termine dell'interrogatorio ha convalidato l'arresto di Alessandro Sammarco, 20 anni, accusato di avere ucciso Natale Caravello lo scorso giovedì nel quartiere Brancaccio a Palermo. Il giovane nel corso dell'interrogatorio ha ribadito di avere commesso una follia e di avere rovinato due famiglie. "Non posso che chiedere scusa - avrebbe detto - la mia relazione con la figlia di Caravello andava avanti di nascosto da due anni. E la sera di giovedì stavo andando a incontrarla. Non sono mai stato minacciato. Nessuno della famiglia Caravello mi è venuto mai a cercare. Ho solo commesso un errore che sto pagando. Posso solo chiedere scusa alla famiglia Caravello". Il giovane si trova rinchiuso nel carcere Pagliarelli.
La vicenda
Secondo la ricostruzione della polizia. giovedì sera attorno alle 20 i poliziotti sono arrivati in via Pasquale Matera nel quartiere di Brancaccio, dopo alcune telefonate di cittadini allarmati per aver sentito degli spari su strada. Sul luogo segnalato, gli agenti hanno rinvenuto il corpo di un uomo riverso sul selciato e privo di vita. Nel corso di una prima ispezione i poliziotti hanno recuperato e sequestrato i bossoli esplosi da una pistola. "Non volevo uccidere Natale Caravello - avrebbe detto Sammarco durante l'interrogatorio - Ero solo impaurito per la sua reazione. Me lo sono trovato davanti all'improvviso. Non ho sparato per ucciderlo. Ed è stata una follia. Solo una follia per cui dovrò pagare".