Dieci persone indagate a vario titolo per estorsione aggravata dal metodo mafioso, spaccio di sostanze stupefacenti e furto
A Catania i carabinieri hanno eseguito un'ordinanza cautelare nei confronti di 10 persone indagate a vario titolo per estorsione aggravata dal metodo mafioso, spaccio di sostanze stupefacenti e furto. L'indagine ha fatto luce su "estorsioni a imprenditori locali, compresi i titolari di una autocarrozzeria e di una concessionaria di auto, e anche a diversi privati cittadini".
L'inchiesta
Dall'inchiesta sarebbe emerso "un clima di pesante assoggettamento e omertà, in cui le vittime erano costrette a versare mensilmente somme di denaro per tutelarsi da eventuali danneggiamenti alle proprie attività commerciali o per ottenere, con il metodo del cosiddetto 'cavallo di ritorno', la restituzione delle autovetture che erano state loro rubate". Le 'tangenti' erano "poi destinate dagli indagati al sostentamento dei sodali detenuti in carcere o reinvestite in altre attività criminali, soprattutto nell'acquisto e nello spaccio di marjuana e cocaina". Dagli atti, sottolinea la Procura distrettuale di Catania, emerge la "poliedricità criminale" di Giuseppe Strano, operante in vari settori d'interesse per le proprie attività criminali, dalle estorsioni a carico di un commerciante di automobili aggravate dal metodo mafioso alla compravendita 'all'ingrosso' di ingenti quantitativi di stupefacenti destinati al rifornimento delle numerose piazze di spaccio presenti nel capoluogo etneo e nell'hinterland catanese".
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