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Badanti scomparsi a Siracusa nel 2014, fermato per omicidio figlio dell'anziano accudito

Sicilia

L'uomo è accusato di duplice omicidio ed occultamento di cadavere. Ieri pomeriggio nella sua villa in contrada Tivoli, a dieci chilometri da Siracusa, la polizia ha ritrovato dei resti umani 

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Un uomo di 50 anni, G. R., è stato fermato con l'accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere. A eseguire il provvedimento gli agenti della squadra mobile di Siracusa. Ieri pomeriggio nella sua villa in contrada Tivoli, a dieci chilometri da Siracusa, la polizia ha ritrovato dei resti umani che potrebbero essere riconducibili ad Alessandro Sabatino, 40 anni e Luigi Cerreto, 23 anni, casertani, scomparsi il 12 maggio del 2014. I due lavoravano nella villa come badanti del padre del 50enne, che era stato già indagato: nella villa inoltre erano state compiute numerose ricerche. Il legale delle famiglie dei due scomparsi per ben due volte si è opposto alla richiesta di archiviazione della Procura di Siracusa. 

Il ritrovamento

Resti umani sono stati rinvenuti in una sorta di pozzo all'interno della villa. Le indagini sono condotte dagli agenti della squadra mobile e della polizia scientifica, che da due giorni si trovano nella villa di G. R. I poliziotti, con la strumentazione georadar, hanno trovato quello che sembra un sacco, forse un lenzuolo, che avvolge una busta di plastica e degli indumenti. Il materiale è stato prelevato con estrema cura e inviato nei laboratori per l'analisi tramite tac e poi al microscopio. Sarà necessario l'esame del Dna per sapere, con certezza, se si tratti dei resti dei due badanti o di uno di loro. L'attività coordinata dal dirigente della squadra mobile Gabriele Presti si è concentrata prima in un terreno vicino alla villa e poi all'interno della casa dove i due vivevano con l'anziano. 

La vicenda

Sabatino e Cerreto si erano trasferiti in Sicilia dopo aver risposto ad un annuncio di lavoro fatto dall'accusato, che cercava persone per accudire il padre ottantenne. La Procura di Siracusa aveva ricostruito gli ultimi movimenti di quella giornata in cui si persero le tracce dei due badanti e l'unica ipotesi che prese corpo fu che Alessandro e Luigi fossero stati uccisi e i loro corpi gettati in un pozzo. L'inchiesta è stata avocata a ottobre 2020 dalla Procura Generale di Catania, dopo la seconda opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dal legale dei familiari. Secondo le ipotesi investigative ci sarebbero stati forti dissapori tra i due e il loro datore di lavoro. I due avrebbero discusso più volte con il 50enne perché avrebbero notato vari maltrattamenti nei confronti dell'anziano. Dalle indagini risulta che le vittime "non si sono mai allontanate da Siracusa", mentre "risulta la sussistenza di ragioni di contrasto con Giampiero Riccioli durante il periodo di permanenza nell'abitazione di suo padre".

La Procura di Siracusa aveva però deciso di chiedere l'archiviazione del caso, ma il gup accogliendo l'opposizione del legale della famiglia aveva rigettato la richiesta e disposto nuove indagini.