Mafia e spaccio di droga: due fermi eseguiti nel Palermitano

Sicilia
Immagine di archivio (Agenzia Fotogramma)

I due soggetti, a quanto emerge dal racconto di un collaboratore di giustizia arrestato nell'operazione "Cupola 2.0", avrebbero commesso diversi atti, progettando anche un agguato nei confronti di un giovane che non aveva pagato una partita di sostanza stupefacente 

I carabinieri di Partinico (in provincia di Palermo) hanno eseguito nel territorio un decreto di fermo, emesso dalla Dda del capoluogo siciliano, nei confronti di due indagati: A.S., accusato di associazione mafiosa e spaccio d’ingente quantità di cocaina, e M.C., che deve rispondere solo dell’acquisto di sostanze stupefacenti. I soggetti, in particolare, avrebbero organizzato un agguato nei confronti di un giovane che non aveva pagato una partita di droga.

Le indagini

A parlare di A.S., che avrebbe imposto il suo potere attraverso estorsioni e intimidazioni nel territorio di Balestrate (in provincia di Palermo), è stato F.B., capo del mandamento di Belmonte Mezzagno (nel Palermitano), ora collaboratore di giustizia e arrestato nel corso dell'operazione “Cupola 2.0” (FERMATO BOSS DI BOLOGNETTA - PRESO ESPONENTE CLAN MISILMERI - 41 BIS PER UN BOSS - IL BLITZ NEL MANTOVANO CONTRO IL CLAN DI BELMONTE MEZZAGNO).
In particolare, nel corso delle indagini sono emersi indizi in relazione a diversi atti criminali: una richiesta estorsiva, la programmazione del furto di un automezzo ai danni di un imprenditore del settore vinicolo, l'organizzazione della turbata libertà degli incanti nel bando di gara che il Comune di Balestrate doveva indire per la gestione della villa comunale.

L’agguato

A quanto trapela, A.S. avrebbe organizzato un agguato con l'obiettivo di uccidere o gambizzare un ragazzo di Mazara del Vallo (nel Trapanese), debitore nei suoi confronti e dei propri fornitori palermitani (tra i quali M.C.) di 45mila euro per la cessione di un chilo di cocaina avvenuta due anni fa. L’uomo, per mettere a segno il piano, avrebbe chiesto la collaborazione di M.C. e di un altro pregiudicato palermitano, premurandosi di informare di tale iniziativa (per una "autorizzazione a procedere") soggetti vicini al mandamento di Mazara del Vallo.

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