Palermo, false dietologhe truffavano clienti: sequestrati 135mila euro

Sicilia
Foto di archivio (Fotogramma)

Proponevano piani alimentari personalizzati dietro il pagamento di una quota di 50 euro, da associare con integratori di origine americana, convincendo in alcuni casi gli ignari pazienti ad assumerli in sostituzione ad altri farmaci prescritti 

Si spacciavano per dietologhe e, dietro il pagamento di 50 euro, fornivano delle diete personalizzate, da associare con integratori alimentari di origine americana, convincendo in alcuni casi gli ignari pazienti ad assumerli in sostituzione ad altri farmaci prescritti. La guardia di finanza del comando provinciale di Palermo ha eseguito un decreto del gip per il sequestro preventivo di 135 mila euro, quale profitto dei reati di associazione a delinquere, finalizzata alla truffa e all'esercizio abusivo della professione, nei confronti di 12 indagati, coinvolti nell'operazione “Light Diet”.

Gli indagati

Le indagini del nucleo di polizia economico-finanziaria hanno consentito di ipotizzare l’esistenza di un'associazione fra una donna messinese di 69 anni, G.A., i due figli e altre nove collaboratrici, accusati dei reati di truffa e di esercizio abusivo della professione di dietologo, nutrizionista, dietista. Sono 1090, di cui 55 minorenni, i pazienti vittime degli indagati identificati dalle fiamme gialle, alcuni dei quali avevano già sporto denuncia ritenendo di essere stati truffati. Il gip ha convalidato il sequestro.
Nel novembre 2018, inoltre, era già stata sequestrata la sede dell'associazione "Tra Sole e Luna - Amici della natura", a Palermo gestita dalla 69enne, dove era stato scoperto un vero e proprio studio professionale abusivo di dietetica e nutrizione che operava dal 2013.

La truffa

Dietro il pagamento di una cifra di 50 euro, versata apparentemente come quota associativa, i pazienti ricevevano dopo una visita preliminare dei piani alimentari calibrati sulle singole esigenze e venivano convinti ad abbinare alla dieta l'assunzione di integratori alimentari di origine americana, venduti dagli indagati col sistema del multi-level marketing. Alcuni pazienti hanno dichiarato di essere stati indotti addirittura a sostituire farmaci loro prescritti con gli integratori proposti. 

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