Messina, avvocati senza toga contro la riforma della prescrizione

Sicilia
Foto di archivio (ANSA)

Il gesto di protesta da parte dei legali del Distretto della Corte di Appello, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, è rivolto a chi "non ascolta la voce dell'avvocatura sulla riforma che ha inciso sul decorso del termine di prescrizione del reato"

Monta la protesta contro la riforma della prescrizione anche a Messina, dove gli avvocati del Distretto della Corte di Appello hanno deciso di assistere alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario senza indossare la toga. Un gesto di forte dissenso nei confronti di chi "non ascolta la voce dell'avvocatura sulla riforma che ha inciso sul decorso del termine di prescrizione del reato", spiegano i legali in una nota. "Oggi - si legge nel comunicato - il codice affida ai tempi del processo alla responsabilità della magistratura, prima inquirente e poi giudicante, ma solo un confronto reale e costruttivo con l'avvocatura avrebbe potuto consentire al Ministro di comprendere le ragioni reali della violazione delle norme sul giusto processo".

Proteste anche a Catania e Siracusa

La protesta degli avvocati messinesi è stata condivisa anche dai loro colleghi di Catania, che durante il discorso del rappresentante del ministero della Giustizia, si sono alzati in piedi e hanno esibito con le mani alzate i testi del Codice Penale. A Siracusa, i penalisti hanno lasciato il Palazzo di Giustizia durante la cerimonia per contestare la carenza dell'organico dei magistrati e del personale amministrativo nel Tribunale del capoluogo aretuseo, sottolineando anche il disagio dell’intera classe forense nei confronti della recente riforma sulla prescrizione.

Bonafede: "Sbagliato etichettarmi come 'manettaro'"

"Rispetto tutte le opinioni divergenti, mi dispiace che vengano a volte utilizzate per etichettarmi con aggettivi che ormai sono all'ordine del giorno come 'inciviltà' e come 'manettaro'". Lo ha spiegato, intervenendo all'inaugurazione dell'Anno giudiziario a Milano, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.
Il Guardasigilli ha dato atto, comunque, ai penalisti di essere "probabilmente gli unici che non hanno mai cambiato idea su questo punto negli anni". Per Bonafede "la riforma del processo penale" allo studio "potrà intervenire sui tempi" del processo "riducendoli". E ha chiarito: "Non ho mai detto che per me la prescrizione è un modo per ridurre i tempi". E ancora: "Ritengo ingiusto che lo Stato dopo aver speso soldi ed energie per l'accertamento dei fatti ad un certo punto debba veder finire quel lavoro nel nulla", ha concluso il ministro.

Di Matteo: “Penso che sia un’ottima riforma”

Il consigliere del Csm, Nino Di Matteo, a margine della cerimonia dell’anno giudiziario a Palermo ha dichiarato: "Penso che quella della prescrizione sia un'ottima riforma. Ricordo che per molti anni la magistratura, in molte sue componenti, ha auspicato un'interruzione del decorso della prescrizione al momento dell'esercizio dell'azione penale. Alcune perplessità espresse dunque mi lasciano interdetto soprattutto perché contraddicono quello che per molto tempo si è chiesto. Del resto è una riforma che ci allinea a tanti altri sistemi processuali europei e che sicuramente creerebbe le condizioni per evitare che si formino ulteriori sacche di impunità, soprattutto per i cosiddetti reati dei colletti bianchi".

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