Droga, smantellata una piazza di spaccio a Catania: 25 arresti

Sicilia
Un fermo immagine del video della polizia (ANSA)

L'organizzazione era attiva nella zona di piazza Caduti del Mare a Catania. Secondo gli investigatori la gestione della vendita di cocaina era affidata a un ex calciatore rossazzurro mentre lo smercio di marijuana era affidato a un secondo gruppo 

La polizia ha smantellato una piazza di spaccio operativa nella zona di piazza Caduti del Mare a Catania. Secondo l'accusa, la gestione della vendita della cocaina era stata affidata a un ex calciatore rossazzurro per conto del clan Cappello-Bonaccorsi. Un altro gruppo, guidato da S. I., si occupava della marijuana. Due i fermi eseguiti dalla polizia nell'ambito dell'operazione denominata 'Piazza pulita', che è sfociata, dopo il vaglio del Gip, in 25 arresti, compreso quello dell'ex calciatore.

La piazza di spaccio

Il gruppo riusciva a fatturare tra 7-8mila euro al giorno con presenza costante di pusher sulla 'piazza' per quasi per tutto l'arco della giornata con due 'turni' precisi: la prima squadra operava dalle 14 alle 21, la seconda dalle 21 alle 6 dell'indomani mattina. A ricostruire le dinamiche dello spaccio le telecamere nascoste della polizia di Stato che per circa cinque mesi hanno ripreso pusher e organizzatori in una storica 'piazza di spaccio' di cocaina e marijuana di Catania, nel rione San Cristoforo, nota come 'Tondicello della Plaia', roccaforte del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi. La sostanza stupefacente, ha ricostruito la sezione antidroga della Questura di Catania, veniva nascosta in un chiosco di bibite o nell'agenzia di scommesse, le società che sono state sequestrate.

Le accuse all'ex calciatore

Secondo l'accusa l'ex calciatore, con un passato nel Catania e una stagione con una sola presenza in Serie A nel Cagliari, avrebbe avuto un ruolo di vertice nella gestione del traffico e dello spaccio di droga, ed è indagato anche per associazione mafiosa. Per la Procura, dal 2010 avrebbe versato mensilmente cifre comprese tra i 2 e gli 8mila euro nelle casse del clan Cappello-Bonaccorsi per il mantenimenti degli affiliati detenuti e in particolare per quelli che avevano un ruolo apicale. Durante le perquisizioni nelle abitazioni degli indagati sono state trovate anche una pistola con la canna e l'impugnatura parzialmente ricoperte d'oro e un'altra con madreperla, la riproduzione di un Kalashnikov in legno ricoperto di brillanti, oltre alla foto incorniciata dell'attore Al Pacino nel film 'Scarface'.

L'aggressione ai poliziotti

Un provvedimento di fermo è stato emesso nei confronti dei presunti aggressori degli agenti di una volante che stavano effettuando un controllo. Per tentativo di omicidio è stato fermato il figlio dell'ex calciatore. Poi il Gip, accogliendo la richiesta della Procura, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare per la stessa aggressione, ma per i reati di lesioni personali, violenza, minaccia e resistenza aggravata a pubblico ufficiale nei confronti della moglie dell'atleta, per M. G., per N. Z e per il fratello dell'ex giocatore. In quell'occasione gli agenti vennero accerchiati da numerose persone e furono soccorsi da altri poliziotti, carabinieri e militari dell'esercito.

Le parole del Questore

"La risposta dello Stato - ha commentato il Questore, Mario Della Cioppa, in conferenza stampa con il procuratore Carmelo Zuccaro - è stata chiara e forte. E la resistenza di certi personaggi ci fa capire che stiamo lavorando bene. Maggiore sarà la resistenza più forte forte sarà la nostra risposta nel continuare a colpire l'illegalità. Lo Stato è più forte di questi criminali, e questo grazie alla straordinaria azione della Procura distrettuale di Catania".

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