Catania, picchiavano i figli piccoli: arrestati i genitori

Sicilia
Foto di Archivio

Le indagini dei carabinieri sono iniziate dopo una visita medica al più grande dei tre fratelli che aveva un ematoma all'occhio destro e lividi su guance, braccia e addome

Due genitori, di 39 anni lui e di 33 anni lei, sono stati arrestati (sono ora ai domiciliari) con l'accusa di maltrattamenti in famiglia nei confronti dei figli minorenni. Da quanto trapela, i due picchiavano per futili motivi i propri tre figli, di nove, otto e tre anni, disprezzandoli e creando in casa un clima di terrore e assoggettamento.

Il racconto del bimbo

Le indagini dei carabinieri sono iniziate dopo una visita medica al più grande dei tre fratelli che aveva un ematoma all'occhio destro e lividi su guance, braccia e addome. Stanco delle vessazioni subite, il bambino ha colto l'occasione per raccontare la verità a un adulto estraneo alla sua famiglia. E così al dottore che lo stava visitando ha denunciato di essere stato picchiato dai genitori e che ciò avveniva quotidianamente. E ha aggiunto che non era soltanto lui la vittima dei genitori, ma anche i due suoi fratelli più piccoli subivano lo stesso trattamento. Da parte sua, la madre, che lo aveva accompagnato per la visita, ha smentito il figlio, fornendo un'altra ricostruzione dell'accaduto: il bambino si era provocato quelle lesioni giocando e cadendo accidentalmente a terra.

Le indagini

Per questo i militari si sono avvalsi anche di intercettazioni audio-video che, scrive la Procura di Catania, hanno "confermato che la casa era per i ragazzini una sorta di 'lager domestico' dove gli insulti, le botte e le violenze psicofisiche erano all'ordine del giorno". Ai genitori è stata sospesa la patria potestà, i tre fratellini sono stati affidati a una casa famiglia. "La sistematicità dei maltrattamenti - ha aggiunto la Procura di Catania - aveva impedito ai tre bambini di vivere in maniera serena togliendo loro la gioia della loro età. I continui atti lesivi dell'integrità fisica e della libertà e soprattutto la coazione psicofisica aveva generato in loro una condizione di avvilimento".

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