Sciopero a Palermo oggi 24 luglio: si fermano bus, treni e navi

Sicilia
Foto di archivio (ANSA)

La protesta è diversificata per settori: lo stop per bus e tram è di 4 ore, dalle 9 alle 13; i treni saranno fermi per 8 ore, dalle 9.01 alle 17.01; le imbarcazioni per 24 ore a partire dalla mezzanotte del 23 luglio

È stato programmato per oggi, mercoledì 24 luglio lo sciopero nazionale dei trasporti indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti. Previsti anche sit-in di protesta dei lavoratori del settore davanti alle prefetture siciliane.

Gli orari della sciopero

Lo sciopero è articolato e diversificato per settori: lo stop per bus e tram è di 4 ore dalle 9 alle 13; i treni saranno fermi per 8 ore, dalle 9.01 alle 17.01, mentre le navi per 24 ore, dalla mezzanotte del 23 alle 24 del 24 luglio, 24 ore stop anche per i portuali. Garantiti i servizi minimi essenziali. L'Amat, la società di trasporto pubblico di Palermo, informa che, dalle 9 alle 13, potrebbero verificarsi disagi al servizio, con ritardi o soppressioni di corse bus e tram.

Il commento dei sindacati

"Ci auguriamo che sui punti al centro della piattaforma il governo nazionale possa aprire un proficuo confronto e auspichiamo inoltre che sul versante regionale, la riforma del Tpl, il rilancio del Cas, la riorganizzazione del sistema aeroportuale regionale, il rispetto delle norme sull'autoproduzione, la riduzione del divario infrastrutturale ferroviario e viario, l'attivazione delle autostrade del mare, inducano con urgenza il presidente della Regione e l'assessore ai Trasporti a convocare un tavolo di confronto permanente, perché il settore da riformare e rilanciare è alla base dello sviluppo economico della nostra isola", dicono i segretari generali regionali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, Franco Spanò, Dionisio Giordano e Agostino Falanga.  

L'adesione

Si registra un'adesione di circa il 75% per bus e tram del trasporto pubblico locale e per il trasporto ferroviario. Per Anas hanno scioperato oltre il 50% dei lavoratori, mentre registra un picco di circa l'86% lo stop per i lavoratori portuali e marittimi che, pur garantendo i servizi minimi essenziali, hanno aderito in massa per dire no al sistema dell'autoproduzione così come viene gestito dagli armatori nell'isola e al dumping contrattuale. Durante lo sciopero si sono tenuti presidi davanti le nove prefetture dell'Isola per consegnare ai prefetti la piattaforma di rivendicazione sindacale dal titolo "Rimettiamo in movimento il Paese".

L'appello dei sindacati

"Lo sciopero nella nostra terra ha una valenza in più - hanno commentato i tre segretari generali regionali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Sicilia, Franco Spanò, Dionisio Giordano e Agostino Falanga che hanno partecipato al presidio di Palermo - perché la Sicilia, ultima regione d'Europa, soffre di un gap infrastrutturale e dei trasporti che limita il suo sviluppo. I temi della riforma del Tpl, del rilancio del Consorzio autostradale siciliano, della riorganizzazione del sistema aeroportuale e di quello portuale regionale, il rispetto delle norme sull'autoproduzione, lo sviluppo del sistema ferroviario, viario e autostradale, dell'Anas che in Sicilia è stata penalizzata dal riordino nazionale, la realizzazione delle cosiddette autostrade del mare, sono nodi centrali per il futuro dell'Isola, che non possono che essere trattati in un tavolo permanente di confronto a livello regionale da attivare con urgenza. Ci ascolti anche il governo nazionale e rilanci le infrastrutture per Rimettere in movimento il Paese, il Sud ne ha un bisogno vitale".

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