Operazione "Scrigno": dissequestrato il bar "Efri" di Trapani

Sicilia

Il Tribunale del riesame ha accolto l'istanza presentata dal difensore, Vito Galluffo, per cui l’esercizio commerciale "non ha costituito strumento per commettere reato di associazione mafiosa"  

Nella giornata di martedì 23 luglio, la sezione per il riesame dei provvedimenti cautelari del Tribunale di Palermo ha disposto il dissequestro del Bar "Efri" di Trapani, sequestrato, in via preventiva, lo scorso marzo nell'ambito dell'operazione antimafia "Scrigno". L'attività commerciale è di proprietà di Vincenza Mazzara, 58 anni, non indagata, moglie di Franco Orlando, finito in manette lo scorso 5 marzo con l'accusa di associazione mafiosa nel contesto dell'operazione coordinata dalla Dda di Palermo ed eseguita dai carabinieri di Trapani. I giudici del riesame hanno accolto l'istanza presentata dal difensore, Vito Galluffo, secondo cui "il bar non ha costituito strumento per commettere reato di associazione mafiosa".

Il bilancio dell’operazione "Scrigno"

L’operazione "Scrigno", scattata lo scorso 5 marzo nel Trapanese, vide impegnati oltre 200 carabinieri, che eseguirono un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 25 esponenti della mafia trapanese. Tra gli arrestati ci furono anche due esponenti politici: l'ex deputato regionale del PD, Paolo Ruggirello, accusato di associazione mafiosa, e l'ex assessore comunale di Trapani, Ivana Inferrera, indagata per voto di scambio politico-mafioso. Nel corso dell’operazione, il bar "Efri" era stato posto sotto sequestro insieme con altri beni, società ed esercizi commerciali dal valore complessivo di circa 10 milioni di euro.

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