Strage di Via D'Amelio, Gabrielli: “La verità non è negoziabile”

Sicilia
Paolo Borsellino e via D'Amelio

"Chi sbaglia portando la divisa sbaglia due volte” ha poi aggiunto il capo della polizia durante la commemorazione della strage di via D'Amelio che si è tenuta nella sede della Questura di Palermo 

"Noi vogliamo la verità intera, costi quel che costi. Tutto questo per noi non è negoziabile. Pretendiamo la verità al pari dei familiari delle vittime delle stragi mafiose", ha detto il capo della polizia, Franco Gabrielli, presente nella sede della Questura di Palermo per la commemorazione della strage di via D'Amelio, in cui persero la vita Paolo Borsellino e gli agenti di scorta. Le parole di Gabrielli si riferiscono proprio ai presunti depistaggi delle indagini sulla morte del magistrato.

Gabrielli: “La mafia è la principale minaccia”

"Chi sbaglia portando la divisa sbaglia due volte, come cittadino e perché tradisce quel credito che i cittadini ripongono in noi. Non vogliamo agnelli sacrificali - ha proseguito il capo della polizia - e che non si pratichi lo sport 'tutti responsabili e nessuno responsabile', lo dobbiamo ai familiari delle vittime e a poliziotti che lavorano sul territorio". "I giudizi nei confronti delle persone si danno all'esito di processi giusti e veloci, ci auguriamo che i processi non siano inquinati come le esperienze del passato ci consegnano - ha poi affermato il capo della polizia prima di chiosare - La criminalità organizzata oggi è la principale minaccia nel nostro Paese e a volte non sufficientemente compresa nell'intero Continente, come dimostrano le recenti operazioni contro 'ndrangheta e mafia degli 'scappati' estese a Canada e Stati Uniti".  

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