Catania, donna scomparsa nel 2011: confermata condanna per il marito

Sicilia
I Tribunale di Catania (ANSA)

Salvatore Di Grazia, 83 anni, è accusato di avere ucciso la moglie, Mariella Cimò, per contrasti economici e passionali e di aver fatto poi sparire il corpo della donna 

Salvatore Di Grazia, 83enne, è stato condannato a 25 anni di reclusione per uxoricidio e occultamento di cadavere. La sentenza è stata emessa dalla Corte d'assise d'appello di Catania che ha accolto la richiesta del procuratore, Angelo Buassaca.

Le accuse

L'uomo è accusato di avere ucciso la moglie Mariella Cimò, 72 anni, per contrasti economici e passionali, facendo poi sparire il corpo. La sentenza di primo grado è stata emessa il 7 aprile del 2017. La donna scomparve dall'abitazione della coppia il 25 agosto 2011, la denuncia è stata presentata dal marito il 5 settembre successivo.

I contrasti tra marito e moglie

I due erano sposati da 43 anni, ma negli ultimi tempi c'erano stati dei contrasti, in particolare sulla gestione di un autolavaggio self service per autovetture di Aci Sant'Antonio, di proprietà della Cimò e nel quale lavorava Di Grazia. La donna lo voleva vendere mentre il marito era assolutamente contrario, anche perché, sostengono gli investigatori, "utilizzava gli uffici per incontri legati a relazioni extraconiugali".

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