In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Catania, mafia: sequestro di beni a esponente vicino al clan Cappello

Sicilia
Foto di Archivio (ANSA)

Confiscato il piccolo impero economico di un imprenditore, attualmente detenuto, considerato vicino a un clan mafioso. Secondo gli investigatori è un "soggetto socialmente pericoloso e abitualmente dedito a traffici illeciti"

Condividi:

La polizia ha confiscato a Catania 12 milioni di euro all'imprenditore Guglielmino, attualmente detenuto e ritenuto vicino al clan Cappello. I beni erano stati sequestrati nell'agosto del 2017 dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale su accertamenti eseguiti dalla squadra mobile e dalla divisione anticrimine della Questura. Secondo l'accusa Guglielmino, imprenditore del settore ecologico, è un "soggetto socialmente pericoloso e abitualmente dedito a traffici illeciti".

Confiscate società, immobili e auto

Per gli inquirenti Guglielmino è "chiaramente organico al clan mafioso Cappello" e si è "distinto per la capacità di inserirsi in vari settori dell'economia, in specie nel delicato settore della raccolta e trattamento dei rifiuti, con appalti in diversi comuni siciliani, nonché in Campania e in Calabria, ottenuti grazie all'appoggio del clan, che - ricostruisce la Questura di Catania - poteva a sua volta contare sull'interessamento delle 'famiglie' alleate di quei territori". La confisca riguarda diverse società con sede a Catania, Cosenza e Siracusa. Guglielmino aveva investito anche in immobili, anch'essi passati nella piena proprietà dello Stato: quattro unità immobiliari a Catania, due a Fiumefreddo di Sicilia e una a Bronte. Confiscate anche un'Audi S3 1.8 Turbo, due Daimler Chrysler, un'Alfa Romeo, una Mercedes, una Fiat Uno, due autocarri (Peugeot e Fiat), un autocarro Unic 190 e due Fiat 500.