Palermo, pescivendolo accusato di usura rinviato a giudizio

Sicilia

Secondo gli inquirenti l’uomo aveva prestato 13mila euro a un ristoratore ma, quando questi gli aveva restituito il denaro, aveva preteso altri soldi fino ad arrivare a esigere una villetta di proprietà dell’imprenditore 

E' stato rinviato a giudizio dal Gup di Palermo Ignazio Ricotta, arrestato con l’accusa di usura dai finanzieri del nucleo di polizia economica e finanziaria di Palermo. Secondo gli inquirenti l’uomo, pescivendolo di 38 anni del quartiere Brancaccio, aveva prestato 13mila euro a un ristoratore ma, quando l’imprenditore gli aveva restituito il denaro, aveva preteso altri soldi fino ad arrivare a esigere la villetta di proprietà del ristoratore a Mazara del Vallo. A quel punto l’uomo, assistito dall'avvocato Fabio Bognanni, aveva denunciato il pescivendolo rivolgendosi ai finanzieri. I militari avevano poi organizzato un incontro tra la vittima e l’usuraio, registrando le minacce rivolte da Ricotta al ristoratore.  

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