Trapani, caporalato: a braccianti tre euro l'ora, violenze e minacce

Sicilia
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Obbligo di dimora per quattro persone che farebbero parte di un'associazione criminale dedita allo sfruttamento di braccianti agricoli, che lavoravano in nero ed erano sottoposti a violenze a sfondo razziale

Obbligo di dimora, notificato dalla guardia di finanza, a tre italiani e a un romeno. Da quanto trapela, i quattro farebbero parte di un'associazione criminale dedita allo sfruttamento di braccianti agricoli romeni, pagati 3 euro all'ora per 11/12 ore di lavoro giornaliero, dal lunedì al sabato, dalle cinque del mattino, con mezz'ora per la pausa pranzo.

Il sequestro

Le Fiamme Gialle hanno anche sequestrato la cooperativa di cui si servivano i quattro e beni aziendali, per un valore di 400mila euro. Il Gip ha nominato un amministratore giudiziario. L'attività, secondo le indagini, va avanti da un decennio, con lo sfruttamento di braccianti romeni reclutati e accompagnati sui campi di Marsala, Mazara del Vallo, Partanna, Salemi, Castelvetrano e Pantelleria. I braccianti lavoravano in nero e sottoposti a violenze a sfondo razziale, minacce anche mediante uso delle armi.

Il lavoro dei braccianti

I lavoratori erano impegnati anche in attività pericolose per la salute: spargevano diserbanti, insetticidi e altri fitofarmaci altamente nocivi, utilizzando pompe a mano, in qualunque condizione meteorologica e costretti a non andare in ospedale e se andavano, erano costretti a nascondere ai medici la causa degli infortuni. Sono capitati casi di feriti agli arti superiori o agli occhi, costretti a non ricorrere alle cure mediche e, spesso, a continuare il proprio turno di lavoro.

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