Migranti della Mare Jonio, indagato Casarini: "Rispettate convenzioni internazionali"

Sicilia
Luca Casarini (ANSA)

È indagato in concorso per i reati già contestati al comandante della nave "Mare Jonio" ed è stato sentito dai magistrati in qualità di testimone. Settimana prossima sarà interrogato in procura

Luca Casarini, capo missione della Ong Mediterraneo, è indagato per concorso in favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e mancato rispetto dell'ordine di arrestare l'imbarcazione da parte di una nave da guerra, reati già contestati a Pietro Marrone, comandante della nave Mare Jonio. A iscrivere nel registro degli indagati Casarini sono stati il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, e il pubblico ministero Cecilia Baravelli, che lo hanno sentito nella mattinata del 22 marzo per sette ore in qualità di testimone. Casarini la settimana prossima verrà interrogato in Procura ad Agrigento, alla presenza dei suoi avvocati. Intanto si dice “tranquillo”: "Io non ho violato alcuna legge – spiega - e ho rispettato tutte le convenzioni internazionali. C’è qualcuno che invece sta violando le leggi sulla base di un mandato a tempo".

Casarini: “Occasione per affrontare il tema del salvataggio delle vite”

"Vediamo se è più criminale chi salva vite e le porta in un porto sicuro – aggiunge Casarini - o chi le respinge e le costringe ad andare nei campi di concentramento in Libia o a morire in mare". Questa indagine, dice ancora il capo missione a bordo della Mare Jonio, "è una grande occasione per poter finalmente affrontare in una sede giudiziaria il grande tema del salvataggio delle vite in mare che è superiore di fronte a qualsiasi decreto". È un tema che è strettamente legato alle condizioni della Libia. "Un paese - dice Casarini - dove migliaia di persone sono detenute nei campi di concentramento e sottoposte a torture". Dunque, conclude, "sono quasi contento che mi si dia la possibilità di aprire questa grande questione senza ideologie e senza propaganda, in una sede giudiziaria. Produrremo qualsiasi elemento utile a far chiarezza, perché la Libia non ha una zona Sar e perché la Libia non è un porto sicuro".

Le indagini

I magistrati della Procura di Agrigento, coordinata dal procuratore Luigi Patronaggio, sono da diversi giorni a Lampedusa per guidare le indagini sul caso della nave della Ong Mediterranea, avvicinatasi alla costa di Lampedusa nonostante un iniziale divieto della Guardia di finanza.

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