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Trapani, Mafia Bet: due imprenditori arrestati per favoreggiamento

Sicilia
Immagine d'archivio (ANSA)

L’inchiesta, il 22 febbraio scorso, aveva portato al fermo per mafia di Calogero Luppino, re delle scommesse online. Oggi sono finiti in manette due imprenditori 

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Due persone coinvolte nell’inchiesta denominata ‘Mafia bet’ sono state arrestate con l’accusa di favoreggiamento oggi, venerdì 15 marzo. L’inchiesta, il 22 febbraio scorso, aveva portato al fermo per mafia di Calogero Luppino, di Campobello di Mazara, e di Salvatore Giorgi e Francesco Catalanotto, di Castelvetrano, gestori di un centro scommesse online a Campobello di Mazara. Secondo le indagini, Luppino avrebbe finanziato la famiglia del boss latitante Matteo Messina Denaro e avrebbe inoltre provveduto alle spese legali e alle altre necessità del boss detenuto, suo omonimo, Franco Luppino, oltre che al finanziamento dei vertici delle famiglie mafiose di Campobello di Mazara, Mazara del Vallo e Castelvetrano.

Gli arresti per favoreggiamento

Oggi sono finiti in manette due imprenditori trapanesi, Giacomo Barbera e Paolo De Santo. Il primo era già stato condannato in via definitiva per il tentato omicidio del capo famiglia di Campobello di Mazara, Nunzio Spezia, avvenuto su mandato dell’anziano capo mafia Natale Ala. Barbera, che versava in difficoltà economiche, era uomo a disposizione del clan mafioso di Campobello di Mazara. La sua disponibilità era stata acquisita attraverso una consistente somma di denaro. Su ordine di Luppino, secondo gli inquirenti, Barbera avrebbe passato al setaccio i suoi uffici in cerca di microspie.

De Santo, invece, avrebbe consentito le comunicazioni tra Luppino, il boss in cella Franco Luppino, e sua moglie. De Santo si recava ogni mese da Calogero Luppino per ricevere il denaro destinato alla famiglia del boss. Dalle indagini è emerso anche che Luppino e De Santo auspicavano la scarcerazione del capomafia Franco Luppino, che, a dir loro, avrebbe ripristinato l’ordine mafioso nella zona.