Catania, cibo scaduto agli assistiti: a giudizio gestori cooperative

Sicilia
Immagine d'archivio (Getty Images)

Del denaro percepito dalle associazioni, 35 euro al giorno per gli adulti e 45 per i minori, venivano spesi, stando dalle indagini, soltanto pochi euro al giorno 

Il Gip di Catania ha disposto il giudizio immediato per 11 indagati, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione di delitti contro la pubblica amministrazione, frode nelle pubbliche forniture, estorsione e maltrattamenti. Gli imputati, italiani, gestiscono diverse cooperative e associazioni impegnate sul fronte dell’assistenza ai minorenni extracomunitari non accompagnati, ai diversamente abili e agli anziani. Secondo l'accusa, gli imputati facevano la 'cresta', operando in modo da accumulare e massimizzare i profitti che, poi, venivano reinvestiti in altre attività imprenditoriali. La Prefettura ed il Codacons, che ha reso noto il provvedimento, sono parti offese nel processo.

Cibo scaduto e materassi con le pulci

Secondo l'accusa le associazioni e le cooperative davano ai minorenni assistiti cibo di scarto, avariato, scarso per qualità e quantità. Non venivano garantite condizioni igienico sanitarie adeguate né la dovuta assistenza tramite personale qualificato. Stando alle indagini, del denaro percepito, 35 euro giornalieri per gli adulti e 45 euro per i minori, venivano spesi soltanto pochi euro al giorno. Tra i sistemi adoperati per risparmiare, vi era anche quello di utilizzare vecchi materassi raccolti dalla spazzatura e infestati dalle pulci, che costringevano gli assistiti a dormire sul pavimento per mesi per evitare morsi.

Il tentativo di estorsione

L'inchiesta tratta anche un tentativo di estorsione: sarebbero stati chiesti 400 euro a un giovane extracomunitario in cambio di un contratto di lavoro in una cooperativa, così da fargli ottenere il permesso di soggiorno e, quindi, la possibilità di rimanere in Italia evitando l'espulsione.  

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