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Paternò, investito e massacrato di botte per aver guardato una ragazza

Sicilia
Foto di Archivio (ANSA)

Arrestato, con l'accusa di tentato omicidio, Venero Giovannino Nicolosi, 26 anni, che ha costretto la fidanzata ad assistere al tentato omicidio. Assieme a lui sono stati arrestati anche il padre, il fratello e il cognato

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Episodio folle e incomprensibile a Paternò, in provincia di Catania. Un ragazzo di 21 anni è stato investito e massacrato di botte per aver guardato una ragazza. Il 21enne è ora ricoverato in ospedale. Quattro le persone in manette: in carcere con l'accusa di tentato omicidio è finito Venero Giovannino Nicolosi, 26 anni. Assieme a lui sono stati arrestati anche il padre, il fratello e il cognato, tutti responsabili di aver aggredito gli amici del 21enne che cercavano di soccorrerlo e tentato di picchiare la vittima mentre era a terra.

La dinamica dei fatti

L'aggressione risale al 29 gennaio scorso, ma è stata resa nota soltanto oggi. A travolgere il 21enne, nella piazzetta delle Fontane, sarebbe stato dapprima Venero Giovannino Nicolosi, dopo una banale lite avvenuta qualche ora prima nel parcheggio di un distributore di carburanti e proseguita poi su Facebook tramite Messenger. Questo perché il 21enne avrebbe guardato la sua fidanzata.

L'aggressione

Dopo la lite, il 26enne avrebbe contattato i familiari e organizzato una vera e propria spedizione punitiva. Il 21enne era stato così travolto intenzionalmente da una Alfa Romeo 147 guidata da Venero Giovannino Nicolosi, con a bordo anche la fidanzata. I parenti avrebbero aggredito gli amici della vittima e tentato di aggredire nuovamente il 21enne. La scena è stata registrata da un sistema di videosorveglianza di un'abitazione privata.

Le indagini

Nei giorni successivi, i quattro aggressori, nel tentativo di depistare le indagini, avrebbero venduto l'Alfa Romeo 147 utilizzata per il tentativo di omicidio. Il veicolo è stato, però, intercettato dai carabinieri e sequestrato. Gli arrestati adesso sono richiusi nel carcere di Piazza Lanza.