Smaltivano i resti dei feretri nei cassonetti, sette indagati a Mazara del Vallo

Sicilia
Un'immagine mostra come veniva effettuato lo smaltimento dei feretri a Mazara del Vallo (ANSA)
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Gli indagati sono impiegati comunali del centro nel Trapanese. Tra di loro risulta anche un funzionario. In alcuni casi, gli operai addirittura davano fuoco ai resti  

Avrebbero smaltito nei cassonetti dei rifiuti solidi urbani i resti dei feretri delle salme che venivano esumate nel cimitero di Mazara del Vallo, nel Trapanese. È questa l’accusa nei confronti di sette impiegati comunali, tra cui un funzionario, ai quali è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari, emesso dalla Procura di Marsala. Le ipotesi di reato contestate vanno dall'attività di gestione di rifiuti non autorizzata, alla falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale a quella più grave di depistaggio per il funzionario comunale.

Le indagini

Le indagini sono state avviate nel 2017 dai carabinieri, anche con l'ausilio di intercettazioni e riprese video, in seguito alle segnalazioni di alcuni cittadini. Gli investigatori hanno sorpreso gli operai comunali mentre smaltivano il materiale proveniente dalle estumulazioni nei cassonetti dei rifiuti o, in alcuni casi, davano addirittura fuoco ai resti. I dipendenti avrebbero contato sulla complicità del funzionario dei servizi cimiteriali, il quale, nel tentativo di dimostrare il regolare smaltimento dei rifiuti cimiteriali, avrebbe redatto falsi formulari che attestavano l'avvenuta consegna a una ditta autorizzata. Dagli accertamenti dei militari è però emerso che le sacche consegnate alla ditta erano state riempite con nuove cassette di zinco volutamente danneggiate al fine di simulare l'avvenuta consegna dei resti provenienti dai feretri.

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