Dl sicurezza: digos in ufficio anagrafe del Comune. Questura smentisce

Sicilia
Immagine d'archivio (Getty Images)

Agenti della Digos si sarebbero presentati questa mattina, venerdì 4 gennaio, all'ufficio anagrafe del Comune di Palermo. E' quanto riferiscono alcuni dipendenti comunali

Agenti della Digos si sarebbero presentati questa mattina, venerdì 4 gennaio, all'ufficio anagrafe del Comune di Palermo, dopo quanto affermato dal sindaco Leoluca Orlando sulla sospensione delle procedure previste dal decreto sicurezza e le direttive impartite al capo area Maurizio Pedicone. La notizia è stata diffusa da alcuni dipendenti comunali. Gli agenti, hanno riferito gli impiegati, "hanno chiesto cosa accade quando vogliamo regolarizzare la posizione di un richiedente asilo e quali sono le procedure che stiamo seguendo".

La Questura smentisce

La Questura di Palermo ha diffuso una nota che smentisce "una asserita presenza di personale della Digos di Palermo presso l'Ufficio Anagrafe del Comune, per assumere informazioni sulle procedure sui richiedenti asilo politico", presenza che sarebbe "destituita di ogni fondamento": "nessun dipendente della locale Digos ha fatto accesso negli uffici comunali", si legge ancora nella nota.

Le parole del sindaco Leoluca Orlando

Il sindaco Leoluca Orlando è intervenuto sulla questione chiarendo che anche i dirigenti del Comune hanno negato la presenza di agenti negli uffici pubblici. "Con riferimento alla notizia circolata oggi - ha dichiarato Orlando - circa una presunta presenza di agenti della Digos presso gli uffici dell'Anagrafe, prendo atto di quanto chiarito dalla Questura di Palermo, per altro confermato dai dirigenti che smentiscono richieste di informazioni e documentazione da parte della Polizia".

Le direttive sulla sospensione

Ieri il capo area Maurizio Pedicone aveva trasmesso all'ufficio anagrafe il documento del 21 dicembre scorso, con cui il sindaco di Palermo dispone la sospensione delle procedure previste dal decreto sicurezza. Tale documento, si legge in una nota, è stato "ricevuto da questo ufficio soltanto il 2 gennaio alle 17.07". La sospensione, ricorda Pedicone, va praticata "nelle more di approfondire il provvedimento legislativo", la cui applicazione potrebbe "ledere i diritti fondamentali costituzionalmente garantiti della persona". Le prime dieci richieste di residenza da parte di extracomunitari, pervenute stamane, sono state rimandate a fine mese per l'esame dei documenti.

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