Marsala, cugino del boss Messina Denaro condannato per bancarotta

Sicilia
Foto di archivio (Fotogramma)

Il tribunale ha comminato tre anni e otto mesi a Mario Messina Denaro, 65 anni. Condannata a tre anni di reclusione anche la moglie dell'imputato, Benvenuta Anna Maria Forte, di 66 anni 

Mario Messina Denaro, cugino del boss latitante di Cosa nostra, Matteo, è stato condannato a tre anni e otto mesi di carcere per bancarotta fraudolenta patrimoniale. A emettere la sentenza è stato il tribunale di Marsala, che ha comminato all’imputato otto mesi in più di quanto richiesto dal pm Niccolò Volpe. La moglie, Benvenuta Anna Maria Forte, di 66 anni, è stata invece condannata a tre anni di reclusione. Marito e moglie sono stati invece assolti, con la formula 'perché il fatto non sussiste', dall'accusa di bancarotta fraudolenta documentale.

Merce venduta “in nero”

Secondo l'accusa, i due coniugi nel 2009 avrebbero "distratto" dall'attivo della ditta individuale "Forte Benvenuta Anna Maria", un caseificio di Castelvetrano dichiarato fallito dal tribunale civile di Marsala il 4 agosto 2015, quando era già sotto sequestro di prevenzione, una buona parte della merce vendendola "in nero". All’epoca la moglie era legale rappresentante della ditta e il marito "amministratore di fatto" dell'azienda. I fatti sono avvenuti prima della stipula del contratto di affitto dell'azienda in favore della società "I Maestri delle Delizie". Il valore della merce "distratta" e venduta in "nero" è stato quantificato dalla Procura di Marsala e dalla guardia di finanza in un milione e 180 mila euro. Il 13 dicembre 2013, Mario Messina Denaro fu arrestato nell'ambito dell'operazione antimafia "Eden" con l'accusa di tentata estorsione in danno dell'imprenditrice di Castelvetrano Elena Ferraro, titolare della clinica Hermes, che lo denunciò. Condannato a quattro anni e due mesi di carcere, Mario Messina Denaro ha già scontato la pena.

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