Durante la protesta, terminata alle 13, è stata chiusa la stazione di Montesanto e altre strutture dell'area metropolitana. Ritardi e disservizi sono stati segnalati dalle prime ore dal mattino
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Ha provocato pesanti disagi agli utenti del trasporto pubblico della zona flegrea e del Vesuviano lo sciopero di 4 ore dei dipendenti Eav proclamato per questa mattina dalle organizzazioni di categoria Fit-Cisl, Filt-Cgil, Uiltrasporti, Ugl, Faisa Cisal, Faisa-Confail, Usb e Orsa.
I disagi per lo sciopero
Difficoltà questa mattina per gli utenti di Circumvesuviana e Circumflegrea con la chiusura della stazione di Montesanto, che quotidianamente accoglie nel cuore di Napoli migliaia di pendolari, e di altre strutture dell'area metropolitana di Napoli. Ritardi e disservizi sono stati segnalati dalle prime ore dal mattino. Molto alte le adesioni alla mobilitazione registrate dalle sigle sindacali di categoria. Lo sciopero è terminato alle 13.
Presidente Eav chiede una tregua ai sindacati
“Serve un armistizio. Perché siamo in guerra. Come serve un cessate il fuoco della guerra militare in Ucraina per trovare una soluzione di pace, contemporaneamente e parallelamente serve una tregua sindacale perché oggi qualunque ipotesi di miglioramenti retributivi ha come presupposto il tema della soluzione alla crisi energetica che sta strangolando le imprese di trasporto”, ha detto il presidente dell'Ente Autonomo Volturno, Umberto De Gregorio, nel commentare lo sciopero indetto questa mattina. “Per Eav - prosegue De Gregorio - 20 milioni di extra costo per il 2022 e 30 previsti per il 2023 sono un massacro. Che si aggiunge alla crisi dei ricavi da traffico dovuto al Covid (meno 50 milioni in tre anni) ed all'inflazione per le materie prime. Mettiamo in sicurezza le nostre aziende. Parlare d'altro in questo momento serve a poco: rischiamo di compromettere le 1.200 assunzioni fatte negli ultimi tre anni, di cui 100 negli ultimi due mesi. Dobbiamo bloccare le assunzioni? Come pagheremo gli stipendi se non si risolve il tema caro energia? Scioperiamo tutti insieme, per chiedere attenzione sulla crisi del trasporto pubblico locale, che nel Mezzogiorno rischia di avere risolti drammatici''.
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