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Napoli, le 10 mostre da non perdere a marzo

Campania

Ultime settimane per assistere alla mostra dedicata a Frida Kahlo e che ripercorre la vita dell’artista e il grande amore con Diego Rivera. Prosegue l'esposizione "Claude Monet: the Immersive Experience" nella Chiesa di San Potito

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Ultimi giorni per assistere alla mostra dedicata a Frida Kahlo e che ripercorre la vita dell’artista e il grande amore con Diego Rivera. Vico Equense omaggia Salvador Dalì con “Luce. I Tesori del Maestro". Da non perdere “Van Gogh multimedia e La Stanza segreta” a Palazzo Fondi e "Claude Monet: the Immersive Experience" nella Chiesa di San Potito.

“Frida Kahlo – Il caos dentro” a Palazzo Fondi

A Palazzo Fondi di Napoli, fino al 29 marzo, è in scena la mostra “Frida Kahlo – Il caos dentro”, organizzata in sezioni tematiche per accompagnare il visitatore nell’esistenza caotica della pittrice messicana, con un focus sul suo grande amore Diego Rivera, tra i principali ispiratori dell’arte muralista.

A Vico Equense l'omaggio a Salvador Dalì

Vico Equense nel segno dell'arte. Nel Museo Mineralogico Campano, inaugurazione della mostra "Salvador DalÍ - Luce. I Tesori del Maestro". L'esposizione è curata da The DalÍ Universe con il patrocinio del Comune di Vico Equense e la collaborazione della locale Pro Loco. La kermesse fino al 30 aprile 2022 offrirà a visitatori e turisti una panoramica delle opere del maestro catalano secondo un percorso "unconventional" rispetto alle tradizionali mostre e ai musei curati dalla The DalÍ Universe di Beniamino Levi in tutta Europa: da Matera a Siena, Praga, Copenaghen, Bruges e Parigi. Con "Salvador DalÍ - Luce. I Tesori del Maestro" si realizza un connubio fra proposta artistica e glamour che si mostrerà, oltre che nelle tradizionali espressioni scultoree, oggetti e grafiche nate dalle mani di DalÍ, anche nella sezione di ori e preziosi che fino ad aprile del prossimo anno saranno il focus centrale dell'esposizione di Vico Equense. Circa 70 i pezzi in mostra con le sculture in oro e diamanti, quelle in argento e i DalÍ d'Or, oggetti di uso comune realizzati in oro. Nelle sale del Museo Mineralogico Campano, inoltre, anche due opere museali: Omaggio alla moda e La Nobiltà del Tempo, una delle realizzazioni più famose del genio del Surrealismo.

“Van Gogh multimedia e La Stanza segreta”, Palazzo Fondi

Aprirà a Napoli il 19 marzo e sino al 26 giugno a Palazzo Fondi, la mostra 'Van Gogh multimedia e La Stanza segreta', ideata e organizzata dalla società Navigare Srl. Dopo il successo in altre città italiane, la mostra avrò una versione inedita con l'aggiunta di una speciale sezione di opere originali provenienti da collezioni private e firmate da grandi artisti del periodo impressionista francese: Paul Cézanne, Henri de Toulouse-Lautrec, Fernand Cormon, Émile Bernard ed altri. Al centro dell'esposizione, curata da Giovanna Strano e Maria Rosso, è la travagliata figura umana e artistica del Maestro olandese, presentata attraverso un percorso multimediale ricco di contributi e di una suggestiva galleria di celebri ritratti, autoritratti, nature morte e paesaggi che riproduce i dipinti originali con la massima fedeltà. La sezione dedicata agli originali, sarà all'interno della Stanza Segreta, a cura di Vincenzo Sanfo per Diffusione Italia International Group. Accanto a sofisticate tecnologie, come la VR Experience per la visione 3D delle opere attraverso una app, l'allestimento introduce anche dettagliate riproduzioni di abiti e di oggetti appartenenti all'artista, nonché ricostruzioni reali di ambienti quotidiani divenuti celebri attraverso i suoi dipinti, come la stanza da letto di Arles.

"Claude Monet: the Immersive Experience" nella Chiesa di San Potito

La mostra internazionale "Claude Monet: the Immersive Experience" resterà a Napoli fino al 31 maggio 2022 nella seicentesca Chiesa di San Potito, in via Salvatore Tommasi. Un successo che, dopo Barcellona, Bruxelles, Milano e Torino, ha convinto la Exhibition Hub, società di Bruxelles specializzata nella progettazione e produzione di mostre immersive, a concedere un'ultima proroga. "Claude Monet: The Immersive Experience" ha coinvolto anche i più piccoli con laboratori a cura di Joiele Lab: i prossimi appuntamenti sono previsti per sabato 26 e domenica 27 febbraio, dalle ore 10:00 alle 19:00, ogni 30 minuti, la prenotazione è obbligatoria. Le visite guidate sono a cura dell'Associazione "L'Arte nel Tempo", partner della mostra. L'esposizione si avvale delle più recenti tecniche di mappatura digitale per creare un'interpretazione totalmente nuova delle opere del padre dell'impressionismo. Tra pennellate proiettate a 360 gradi, su più di 1000 m2 di schermi, e realtà virtuale (VR), il visitatore viene accompagnato in un viaggio attraverso i colori e i giochi di luce di oltre 300 dipinti di Monet. La mostra è in convenzione per i titolari di CartaEffe La Feltrinelli e di campania artecard.

Museo di Capodimonte, Andrea Bolognino dialoga con Brueghel

I disegni di Andrea Bolognino in dialogo con 'La Parabola dei ciechi' (1568) di Pieter Brueghel il Vecchio, uno dei capolavori più noti custoditi dal Museo di Capodimonte: per il settimo appuntamento con Incontri Sensibili, fino al 15 marzo si può visitare la mostra 'Cecità, accecamento, oltraggio' a cura di Sylvain Bellenger (con l'assistenza di Luciana Berti e Francesca Dal Lago) che propone fin dal titolo una stretta relazione con l'enigmatico dipinto del maestro fiammingo. Esposte 24 opere: alcune, realizzate su carta a matita, carboncino, pastello, acquerello e acrilico diluito, sono disposte su basi inclinate, in continuità con la logica espositiva del Gabinetto dei disegni, del quale è presente a Capodimonte un esempio tra i più ricchi in Italia. Il grande trittico che completa l'allestimento è dedicato all'accecamento inteso come caduta fisica e simbolica, del quale si colgono le diverse fasi: abbandono, percezione, tentativo di rialzarsi. In mostra un video racconta il lavoro dell'artista napoletano, classe 1991.

Al MANN “Sing Sing. Il corpo di Pompei”

Sono probabilmente tra i depositi museali più celebri al mondo fonte inesauribile di 'scavo' per mostre internazionali e nuovi allestimenti temporanei. Con i lunghi corridoi e le celle chiuse da inferriate che li rendono simili a un carcere di massima sicurezza, ai depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli è dedicato il 'progetto fotografico' di Luigi Spina "Sing Sing. Il corpo di Pompei" (fino al 30 giugno nella sezione della Villa dei Papiri). Sono decine di migliaia gli oggetti fotografati da Spina negli storici depositi del sottotetto, gli scatti in mostra raccontano la dimensione quotidiana dell'epoca romana: sculture in bronzo, candelabri, lucerne, vasellame, si integrano in un suggestivo percorso di anastilosi. Con questo termine, in archeologia, si intende la ricostruzione ottenuta mediante la ricomposizione, con i pezzi originali, delle antiche strutture.

Il MANN ricorda il terremoto dell'80 con “19:34”

Volti e storie 'in presa diretta' dalla tragedia del terremoto che colpì la Campania e la Basilicata il 23 novembre del 1980: programmata lo scorso anno in occasione del quarantennale (poi rinviata causa pandemia) per la serie Il MANN e la memoria si è aperta al Museo Archeologico Nazionale di Napoli la mostra “19:34”. Fotografie di Antonietta De Lillo (fino al 2 maggio 2022) con il sostegno della Regione Campania. Oltre cento le foto inedite in bianco e nero, dall'archivio di marechiarofilm, realizze da Antonietta De Lillo allora giovane fotogiornalista destinata a dimostrare la sua capacità narrativa nella trentennale carriera di autrice cinematografica. ''Trasmettere la memoria viva di ciò che è accaduto 41 anni fa è oggi, ancora più significativo. Insieme al ricordo della tragedia vogliamo indicare alle giovani generazioni anche e soprattutto la forza e i sentimenti di solidarietà e la voglia di rinascita che trasmettono le immagini di questa emozionante mostra'' ha detto il direttore del Mann Paolo Giulierini. Partita da Napoli verso i comuni dell'Irpinia ridotti in macerie, le foto raccontano primi soccorsi, i gruppi di ricerca, e poi nei giorni successivi gli accampamenti, le roulotte e i prefabbricati, l'opera dei volontari che giungono da tutta Italia, l'arrivo della neve fino al disgelo, alle soglie di una fragile, ma coraggiosa ripresa. Un tappeto sonoro, tratto dall'archivio di Rai Teche, con le voci dei tg e radiogiornali dell'epoca è diffuso in tutte le sale. ''Sono felice e onorata che queste mie fotografie siano esposte al Museo Archeologico Nazionale di Napoli in un dialogo tra l'antichità, un passato più recente e il nostro presente'' scrive De Lillo nel catalogo. Nell'allestimento della mostra patrocinata dall'Ordine dei Giornalisti della Campania, le foto sono commentate da frasi tratte dai giornali dell'epoca e da servizi televisivi. In un video il contributo dell'archeologo Antonio De Simone sul tema dei danni subiti nell'80 dal museo. Il percorso si chiude con l'illustrazione dei recenti studi sull'antisismica condotti dal MANN con l'Università degli studi Federico II Dipartimento di Strutture per l'Ingegneria e l'Architettura (DiSt) diretto da prof. Andrea Prota.

“Enrico Caruso - Da Napoli a New York” al MANN

“Enrico Caruso - Da Napoli a New York” è il titolo della mostra ospitata dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli (fino al 22 aprile 2022, Braccio Nuovo) per celebrare il centenario dalla scomparsa dell'artista . A cura di Giuliana Muscio, l''esposizione, con la consulenza musicale di Simona Frasca, mette a fuoco con uno sguardo nuovo la figura di Caruso, prima star mediatica moderna e rappresentante dell'emigrazione italiana, capace di conservare e innovare le tradizioni dello spettacolo con uno straordinario impatto sui media statunitensi. La mostra è realizzata da Fondazione Campania dei Festival e Fondazione Film Commission Regione Campania, con il sostegno della Regione Campania e in collaborazione con il MANN e con l'Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi. Il percorso narrativo su Enrico Caruso e la sua carriera si basa su una documentazione quanto mai ricca: caratteristica dell'itinerario di visita è proporre un approccio rigoroso dal punto di vista storico e intermediale sotto l'aspetto comunicativo. La mostra propone oltre 250 immagini fotografiche, provenienti dal Metropolitan Opera Archive di New York, dalla Caruso Collection presso il Peabody Institute (Johns Hopkins) di Baltimora e dal museo Enrico Caruso di Villa Bellosguardo a Lastra a Signa. Possibile ritrovare in allestimento non solo materiale audiovisivo d'epoca e cinegiornali, forniti per l'occasione dagli archivi americani e dal fondo Setti della Fondazione Ansaldo, ma anche registrazioni audio originali della produzione discografica del più famoso tenore di tutti i tempi. In una elegante saletta che chiude il percorso è proiettato il documentario "Enrico Caruso: The Greatest Singer in the World", diretto da Giuliana Muscio e prodotto dalla Direzione Generale per gli italiani all'estero del Ministero degli Affari Esteri. Il lavoro, attraverso materiali inediti, racconta la carriera americana di Caruso e la sua modernità sottolineando il fondamentale contributo dei performers italiani nello sviluppo dell'industria dello spettacolo negli Stati Uniti (proiezioni tutti i giorni alle 12.00, alle 16.00 e alle 18.00). Il catalogo della mostra è edito da "ad est dell'equatore".

“Depositions”, Jumana Manna all'Acquedotto Augusteo

Un'artista palestinese incontra le suggestioni della Napoli più antica: è in alcuni reperti del Museo Archeologico Nazionale che Jumana Manna ha trovato ispirazione per il suo nuovo progetto ospitato dall'Acquedotto Augusteo del Serino, nel Borgo Vegini, Rione Sanità. 'Underneath the Arches', programma di arte contemporanea diretto da Chiara Pirozzi e Alessandra Troncone, presenta dal 5 marzo fino al 30 aprile 2022 'Depositions'. Nei suggestivi spazi del tratto di acquedotto di epoca romana (rivenuto nel 2011 al di sotto dello storico Palazzo Peschici Maresca), artisti di fama internazionale sono invitati a realizzare installazioni temporanee. Per il quarto appuntamento, Jumana Manna ha realizzato una serie di piccole sculture in ceramica che rispondono alla tradizione mediorientale di lasciare il pane vecchio negli spazi pubblici, atto che libera il donatore dal peccato del cibo non consumato, dunque della vita sprecata. Questa accezione di 'offerta' si intreccia con l'usanza presso le antiche civiltà mediterranee di realizzare doni votivi , in particolare per divinità femminili, nella forma di pani e focacce in argilla, come arredi funerari. Alcuni di questi esempi sono conservati proprio al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (e in altri musei campani, come a Paestum e Eboli). Le sculture trovano posto in un'installazione site-specific, che mescola riferimenti all'archeologia e suggestioni provenienti dalla strada.

A Capodimonte “The Triumph of Death” di Cecily Brown

Sarà esposta fino al 1 maggio nel Museo e Real Bosco di Capodimonte “The Triumph of Death”, monumentale tela di Cecily Brown, una delle opere più grandi da lei realizzate. Il dipinto è stato eseguito dopo un viaggio in Sicilia nella primavera del 2019 quando l'artista inglese ha visto l'affresco 'Il Trionfo della Morte' (metà del 1400) alla Galleria Regionale di Palazzo Abatellis a Palermo. L'esposizione si inserisce nel ciclo "L'Opera si racconta", curata da Sergio Risaliti e realizzata dal Museo con gli Amici di Capodimonte in collaborazione con la galleria londinese Thomas Dane Gallery. Sia nella sua versione originale che in quella rielaborata, The Triumph of Death presenta la Morte come un cavaliere apocalittico in cima a uno spettrale cavallo bianco. Uno degli elementi più interessanti nella tela di Cecily Brown è il simbolo della croce che divide formalmente il quadro in quattro pannelli, richiamando così l'affresco palermitano di 6 metri per 6,40, staccato dal cortile del Palazzo Sclafani dopo i danni per i bombardamenti nel 1944, e diviso in 4 pannelli per essere restaurato, prima del trasferimento a Palazzo Abatellis. Il taglio ne rese fragili i margini che col tempo si sono deteriorati. Cecily Brown integra la c icatrice e concettualmente la lega alle preoccupazioni contemporanee come la distruzione, il recupero e la ricostituzione. In mostra anche una serie di disegni su carta.