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Green pass falsi, scoperta organizzazione criminale da polizia postale di Napoli

Campania

A quanto emerge dalle indagini, le certificazioni verdi fasulle sarebbero state acquistate da oltre 120 persone, aggirando i presidi di sicurezza informatica dei sistemi sanitari di Campania, Lazio, Puglia, Lombardia, Calabria e Veneto

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Su delega del Procuratore di Napoli, la Polizia di Stato sta eseguendo in tutta Italia perquisizioni nei confronti di un complesso sistema criminale che avrebbe messo in commercio green pass falsi, in grado di superare i controlli previsti mediante app di verifica.

Le indagini - consistite nell'analisi dei dati di connessione, di tabulati telefonici, delle caselle email e delle altre tracce lasciate dai traffici illeciti - hanno consentito di verificare che attraverso tale sistema criminale sono stati prodotti illegalmente anche Super green pass, a fronte di vaccini mai effettuati. Con la collaborazione del Ministero della Salute, i falsi Green pass individuati sono stati disabilitati, in modo da impedirne ogni ulteriore utilizzo.

Le indagini

Gli investigatori del Cnaipic del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e della Polizia Postale di Napoli, al termine di complesse indagini informatiche, hanno individuato una struttura criminale in grado di generare la certificazione verde utilizzando le credenziali di accesso precedentemente sottratte alle farmacie mediante sofisticate tecniche di phishing. In alcuni casi, attraverso email che simulavano quelle istituzionali del sistema sanitario e portavano a collegarsi ad un sito web, anch'esso falso, perfettamente identico a quello del sistema sanitario.

In altri casi, venivano utilizzati servizi di chiamata VoIP internazionali, capaci di camuffare il vero numero di telefono del chiamante e simulare quello del sistema sanitario regionale: in tali casi un finto agente di servizi di supporto tecnico della Regione interessata induceva il farmacista ad installare nel proprio sistema un software di assistenza a distanza, che consentiva di assumere il controllo da remoto del computer e rubare così le credenziali di accesso ai sistemi regionali. 

Acquistati da oltre 120 persone

A quanto emerge dalle indagini, i Green pass falsi sarebbero stati acquistati da oltre 120 persone, violando i presidi di sicurezza informatica dei sistemi sanitari regionali e sfruttando i canali di accesso messi a disposizione delle farmacie per inserire i codici dei tamponi e dei vaccini effettuati. Gli utilizzatori dei falsi Green pass sono stati sinora localizzati nelle province di Napoli, Avellino, Benevento, Caserta, Salerno, Bolzano, Como, Grosseto, Messina, Milano, Monza-Brianza, Reggio Calabria, Roma e Trento, ma sono in corso accertamenti finalizzati a definire il numero reale, che si stima essere assai più ampio, di coloro che si sono rivolti nel tempo all'organizzazione criminale oggetto delle indagini per sfruttarne gli illeciti servizi.

Gli indagati

La polizia postale ha eseguito 40 perquisizioni locali e 67 sequestri preventivi. Le perquisizioni hanno riguardato sia le 15 persone sottoposte ad indagini in quanto ipotetiche appartenenti all'associazione criminale, già iscritte nel registro degli indagati, sia 67 loro clienti. Al momento sono complessivamente 82 le persone indagate. Le pagine web create sono state sottoposte a un sequestro preventivo disposto in via d'urgenza dal Pubblico Ministero. Le perquisizioni e i sequestri, da Nord a Sud, sono stati eseguiti dai vari reparti della Polizia Postale e delle Comunicazioni.

Farmacisti di Bari: “Non risultano acquisti”

"Allo stato attuale non ci risulta che siano stati acquistati green pass falsi in Puglia attraverso la sottrazione e utilizzo dei codici istituzionali messi a disposizione delle farmacie", ha detto all'ANSA il presidente dell'Ordine dei farmacisti di Bari e Bat, Luigi d'Ambrosio Lettieri. "Mi congratulo con la magistratura inquirente e le forze dell'ordine che hanno scoperto questo sistema illecito, le farmacie ovviamente erano del tutto ignare", ha concluso.